Opinione su Franco Causio: Il Barone
Il Barone
30/01/2017
Vantaggi
classe, tecnica, esempio per tanti, icona juventina
Svantaggi
no
Era un giocatore eccellente, spesso e a ragione definito il più brasiliano dei calciatori italiani in quanto dotato di un dribbling stretto proprio dei calciatori del Brasile, di una tecnica sopraffina e di una capacità di giocare a testa alta senza guarda la palla che è propria solo dei grandissimi.
In seguito all' esplosione di un altro fenomeno italiano dai piedi brasiliani, ovvero Bruno Conti da Nettuno, e complice l'avanzare degli anni gli diviene riserva in Nazionale ma riesce ugualmente ad apporre la sua firma nella cavalcata vincente del glorioso Mondiale 1982 in Spgna, il terzo per Causio, collezionando due presenze tra cui una proprio nella finalissima di Madrid contro la Germania Ovest entrando al posto di Alessandro Spillo Altobelli.
Si era verso la fine della partita e lui stesso ha raccontato che buonanima di Bearzot, in dialetto, gli ha detto "Vecio toca a ti", per regalargli come omaggio alla carriera la passerella finale al Santiago Bernabeu.
In carriera Causio ha vestito con gloria e onore per undici anni la divisa della Juventus ed ancora oggi è uno dei calciatori più amati che ci siano tra i bianconeri con cui ha vinto ben 6 scudetti.
Ha giocato anche per il Lecce, sua terra natia, per l' Udinese con ottimi risultati e persino una stagione con l' Inter.
Inoltre ha giocato con Palermo, Triestina, Sambenedettese e Reggina
Era il classico numero 7 ovvero l'ala tornante che sapeva dribblare e saltare l'uomo con classe ed eleganza per poi mettere invitanti e morbidi palloni al centro dell'area per il centravanti che doveva solo tramutarli in gol.
Non era un goleador, ha fatto anche delle reti belle e decisive in carriera ma non era quello il suo ruolo, lui era un vero e proprio assist man, un genio dell'ultimo passaggio come si è soliti dire oggi per descrivere un giocatore tipo Causio.
Era bellissimo da vedere, leggero sul campo e persino quando la stagione era fredda ed il campo pesante e pieno di fango lui riusciva ugualmente a volteggiare leggero, ad evitare i calci degli avversari che volevano ghermirgli le caviglie con il suo passo felpato e la corsa veloce e ritmata.
Oggi, in serie A, manca enormente un Franco Causio che è stato un esempio non solo per chi amava il giuoco del calcio ma anche per tutti coloro che, partiti dal sud senza niente e con la speranza di un lavoro, vedevano in Franco da Lecce un esempio da seguire per cercare di dare un senso alla propria vita.
Oggi quando compare in televisione nelle vesti di commentatore è sempre un gran signore, molto educato ma incisivo capace di ottime disamine tecnico tattiche e sempre con la classe che lo ha contraddistinto prima in campo ed ora nella vita.
In una celebre canzone di Rino Gaetano, ovvero Nuntereggae più, è citato proprio il suo nome.
E' presente in un film di Verdone, ovvero Bianco Rosso e Verdone, un personaggio che ha nella sua stanza proprio il poster di Causio che venera come fosse una divinità.
Fenomeno vero.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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velocità
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dribbling
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tiro
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difesa
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tattica
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