Opinioni Genitori quasi perfetti

Genitori quasi perfetti è un film italiano piuttosto recente, dell'anno scorso, protagonista è Simona , madre single di Filippo, otto anni, che sta preparando la festa di compleanno del piccolo. Oltre agli altri bambini, non necessariamente amici di Filippo, sono invitati anche gli altri genitori, che non necessariamente vanno d'accordo, grazie al vario campionario umano la serata si preannuncia indimenticabile. Sono presenti volenterosi intellettuali, vegane militanti, svampite, padri in carriera, padri disoccupati e una mamma arcobaleno, che rischieranno di spezzare l'equilibrio. In questo film ricco di colore e ritmo assistiamo a un esplosione di tensioni, dove si ha la sensazione che tutti i personaggi anime in pena recitino costantemente, non solo per il pubblico costituito dai loro simili, ma soprattutto per illudere se stessi di aver raggiunto un'identità a conti fatti ben lontana. Film tutto sommato divertente anche se con punti di amarezza.
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Genitori Quasi Perfetti è una commedia di qualche anno fa passata quasi in sordina, forse a causa del cast non proprio di primo piano all’epoca nel panorama italiano, ma spiccano la Foglietta e calabrese, due attori che di pellicole ne hanno fatto. Il cast è corale e racconta com’è essere genitori oggi, con tutto quello che comporta questo ruolo rispetto anche alle dinamiche familiari e alla liquidità dei ruoli di oggi. L’occasione e input al racconto cinematografico è dato dalla festa di compleanno di un bambino e dai genitori che accompagnano gli invitati. E’ un film pensato per far sorridere in più di un’occasione ma anche di essere fruito quella volta e rimanere fine a se stesso e basta. L’ho trovato abbastanza pieno di luoghi comuni sulla genitorialità di oggi, così diversa da quella canonica e rigida del passato. E’ piacevole, intrattiene ed è quella commedia da prima serata per la televisione generalista, ma non offre molto di più. Basta da vedere una volta sola.
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Sono genitore da pochi anni e guardandomi incontro mi rendo conto come la mia sia una generazione di genitori perduti e confusi, un pò meno di questi rappresentati in questa simpatica commedia, ma che rende bene l'idea in maneira teatrale. Il film racconta la festa di otto anni di Filippo, figlio di Simona, una madre single che fa di tutto per fare una festa perfetta, ma viene fuori un disastro. Ci sono pochi bimbi alla festa, ma il campionario di genitori è da zoo sociale: c'è la coppia salutista, la madre gay, la madre-teen single, il padre mammo e il separato. La regista prende chiaramente spunto dal cinema francese e dalle sue commedie, ma vuole anche fare uno spaccato sociologico e un quadro della società moderna. L'impresa è complessa, ma lei riesce, con i suoi personaggi sopra le righe a delineare un quadro di questa società perchè, sebbene alcuni atteggiamenti appaiano estremi, l'equilibrio non fa proprio parte della "mia" generazione di genitori, anzi ho notato che è cosa rara, così i personaggi teatrali risultano ai miei occhi molto realisti. I dialoghi sono intriganti e denotano una ricerca profonda dei genitori di oggi, un tentativo di scavare a fondo nella questione e far ridere involontariamente, ma non sempre viene reso bene dal gruppo attoriale piuttosto eterogeneo dove alcuni sono in parte, altri meno. A me è piaciuto vederlo, mi ha fatto ridere, riflettere e inquietato, così lo consiglio a chi fa parte di questa generazione di genitori.
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