Gibilterra e la sua rocca
Nelle vacanze natalizie mio figlio ed io abbiamo organizzato un bel giro in Spagna fino a Valencia e non ci siamo lasciati sfuggire questa volta un'accurata visita di Gibilterra con la sua splendida rocca che si protende nel mar Mediterraneo a pochi, pochissimi chilometri dall'Africa.
Gibilterra era in origine Gebel el Tarik cioè Monte di Tarik, il primo capo arabo che varcò le Colonne d'Ercole per espandere l'Islam in Europa, nel lontano 711.
Oggi Gibilterra appartiene ancora alla Gran Bretagna e usa il pound, la sterlina sia quella di conio inglese che quella locale . Da ricordare che monete e francobolli sono molto ricercati dai collezionisti. Le lingue parlate sono prima di tutto l'Inglese, poi lo Spagnolo o meglio il Catalano e infine un dialetto locale, il llanito.
Una delle cose che colpisce immediatamente arrivando è la linea della frontiera segnata in modo chiaro con sbarramenti e presidiata molto attentamente: vi spiccano la bandiera di Gibilterra e quella dell'UE, ma non facendo parte del trattato di Schengen, ad ogni passaggio c'è il controllo (accurato) dei passaporti e al caso dell'auto. E' molto interessante arrivare verso le 8 o le 9 per vedere la fiumana di lavoratori spagnoli che entrano con il loro pass, comunque e sempre regolarmente controllato. Subito dopo lo zig zag della dogana si passa ...sulla pista (l'unica pista) dell'aeroporto che collega Gibilterra con Londra con pochissimi voli, per cui la pista viene chiusa solo al caso. Uno dei problemi più forti di Gibilterra è perciò la mancanza di spazio in quanto è stretta tra il mare e la Spagna: i parcheggi quindi sono in silos o sotterranei, naturalmente a pagamento.
La nostra prima tappa (vista anche la comodità del parcheggio) è stata la funivia
(la Gibraltar Cable Car) per raggiungere la rocca, da cui si gode di una vista ottimale sul mare fino all'Africa e la nostra fortuna è stata quella di godere di un tempo molto soleggiato anche se un po' freddo. Sulla rocca vivono allo stato libero le uniche scimmie ancora esistenti in Europa: sono bertucce e vivono in gruppi...sempre alla ricerca di cibo. Ovunque vi sono cartelli che avvisano di stare molto attenti in quanto possono saltare addosso e pure morsicare...ebbene io sono stata una delle “fortunate” cui è successo di sentirsene saltare una sulla schiena e tutto in pochi secondi per aprire lo zaino e cercare del cibo. Be' un'esperienza, ma anche un bello spavento!
Scendendo abbiamo fatto una gradevolissima passeggiata nella strada centrale, tutta isola pedonale, vero cuore della città: molti i bar all'aperto, molti i negozi e le paninerie con baguette e jamon serrano!
Proprio nella zona centrale, si trova il Museo storico della città che vale davvero la pena visitare: vi si possono osservare reperti relativi a Gibilterra, ma quello che a me è parso più interessante è la ricostruzione della vita dei Neanderthal che popolavano alcune caverne alla base della rocca con studi e ricerche arch
eologiche ancora in corso.
Molto piacevole ed interessante il percorso stradale che gira tutto intorno alla città con paesaggi mozzafiato e la presenza ancora dei tunnel e delle basi di osservazione inglese della II Guerra Mondiale.
Ottimi comunque i servizi e la possibilità di mangiare a prezzi adatti a tutte le tasche: Gibilterra è ricca, nota come centro bancario internazionale ed i prezzi per esempio delle case lo dimostrano ampiamente. Ecco perchè molti dei lavoratori non si fermano in città, ma preferiscono abitare al di là della frontiera in Spagna a La linea de la Concepcion, così come noi abbiamo dormito nella vicina Algeciras, decisamente più economica.
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