Quale burattino vuoi essere?
All'inizio di Dicembre è stato ripubblicato, con uscita in edicola, un album musicale di Edoardo Bennato del 1977, per cui ci troviamo con due Bennato in classifica, quello di oggi (“Non c'è”) e quello del passato cioè “Burattini senza fili”, uscito per la Collana dei Grandi album italiani curata da Sony Music (per la precisione sesta uscita), collana che nel totale dovrebbe avere 30 dischi.
1977: esce l'album di Bennato che senz'ombra di dubbio fu il più venduto dell'anno con canzoni legate tutte alla storia del burattino per eccellenza, ognuna metafora di qualche stortura dell'Italia terribile di quel periodo, i cosiddetti “anni di piombo”.
Tra le canzoni della tracklist spicca “Il Gatto e la volpe” che fu un grande successo e un tormentone di quell'estate. Con questa riedizione torniamo al primo Bennato con una rappresentazione molto cruda della realtà, un Bennato già allora brillante e intelligente cantautore e polistrumentista nel suo rock con leggera impronta blues.
Ecco la tracklist dell'album:
A1
È Stata Tua La Colpa
A2
Mangiafuoco
A3
La Fata
A4
In Prigione, In Prigione
B1
Dotti, Medici E Sapienti
B2
Tu Grillo Parlante
B3
Il Gatto E La Volpe
B4
Quando Sarai Grande
Tra tutti gli album di Bennato, senz'altro “Burattini senza fili”è una vera punta di diamante, un vero -concept- album in cui tutti i brani girano attorno ad una determinata idea e hanno un significato proprio nel loro insieme, come in questo caso la Storia del più celebre Burattino, Pinocchio, punto di partenza per riflessioni e metafore, insomma da una parte le avventure del personaggio di Collodi, dall'altra una lettura in chiave moderna e metaforica dei protagonisti della storia, come il gatto e la volte, i due formidabili intrallazzatori che trascinano in una canzone bellissima e quasi ipnotica.
In poche parole noi ascoltiamo un episodio tratto dalle pagine del romanzo, mentre un'altra chiave di lettura è quello che esso rappresenta dal punto di vista di Bennato.
Così ecco di fronte a noi Mangiafuoco simbolo di chi vuole ogni forma di potere, la Fata che è la donna che cerca la sua libertà ma finisce addirittura con l'essere accusata di stregoneria, il Grillo Parlante che è la -cultura ufficiale-, la voce della legge, il gatto e la volpe quelli che cercano di sfruttare gli altri a tutti i livelli.
L'album termina con la canzone “Quando sarai grande” in cui Pinocchio è ormai adolescente e tutto si scontra contro la realtà.
Insomma, l'album è frizzante, vivace, divertente, musicalmente brillante, tra ballate per voce e chitarra, canzoni all'italiana, addirittura un pezzo da operetta, rock'nd roll e blues.
Ma sotto traspare tutta l'IItalia terribile di quegli anni, gli anni in cui vengono gambizzati giornalisti o sindacalisti, in cui si preparano i rapimenti tra cui quello di Moro: in questo contesto gravissimo Bennato pubblica il suo album, ispirato al piccolo burattino che diventa bambino, una bella favola, ma sotto sotto la fantasia fa pensare alla realtà.
La vicenda trova la sua spiegazione leggendo bene il testo della canzone iniziale “E' stata tua la colpa” con i versi “Volevi diventare come uno di noi e come rimpiangi quel che eri un burattino senza fili e invece adesso i fili ce l'hai.”
Sono i fili che legano tutti gli uomini che finiscono con l'omologarsi con gli altri perdendo originalità e unicità.
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