Rinchiusi nella stanza verde!
Una band punk va a suonare in un club di estrema destra della provincia americana, latensione è alta, ma il peggio arriva quando stanno per adnarsene, trovano un cadavere ucciso dagli organizzatori e vengono rinchiusi in una stanza.
Il film scorre carico di tensione e ci racconta il mistero pian piano e in modo ordinato, prima ci pone le domande poi risponde ad esse attraverso i fatti che appaiono sullo schermo. La violenza è profonda, fa paura, mi ha spaventato grazie alla profondità del cast che sembra davvero un grupppo di ragazzi spaventati e richiusi, ma anche ad una regia minimalista che fa sembrare il tutto quasi fosse un filmato amatoriale, ma di qualità.
L'unica cosa che non ho gradito è la similitudine tra il carceriere Darcy e il famoso protagonista di Breaking Bad, capisco che il regista tenti di fare una citazione, ma il personaggio non ha lo spessore recitativo di Bryan Cranston nè un lato umano da approfondire, quindi avrei evitato di farlo così simile nell'aspetto.
Un thriller che mi ha coinvolto e che consiglio agli amanti del genere.
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