Il dilemma: rotte o artistiche?
L'avessi saputo prima, mi sarei tenute tutte le calze, i collant o i calzini che ho gettato, magari per un buchino da nulla che quasi non si vedeva ed invece quante volte, appena uscita di casa per andare al lavoro, sono subito ritornata per cambiarmi le calze ed evitare una brutta figura, quella di sembrare trascurata nel vestirmi.
Ed ora Gucci ne ha pensata un'altra delle sue, sempre per attirare l'attenzione della gente, in primis dei giornalisti e in questo c'è riuscito proprio bene: in alcune delle sue ultime sfilate ha fatto portare alle modelle calze vistosamente smagliate, rotte o addirittura con buchi.
Ebbene le calze create dallo stilista Alessandro Michele (l'ideatore anche degli occhiali al contrario), appena uscite sul mercato sono andate a ruba alla cifra folle (per me!) di 140-150 euro.
Naturalmente questo ha dato il via specie sui social ad una polemica a valanga, polemica che va da chi esalta la cosa come forma di massima creatività e anticonformismo, a chi invece parla solo di provocazione per attirare gli stupidi.
Il modello in vendita prende il nome di “calze ad effetto usato”, un'operazione d'effetto per la destrutturalizzazione della moda: sarà, ma a me non piacciono, soprattutto visto il prezzo.
Ora, mi sono chiesta, la stranezza più grande sono le calze Gucci o la gente che spende una tale cifra per una calza che sarebbe da buttare.?
Ai clienti l'ardua sentenza.
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