Opinione su Halloween - The Beginning: La rivisitazione di un classico slasher !
La rivisitazione di un classico slasher !
22/03/2019
Vantaggi
Una visione personale di un grande mostro del cinema horror.
Svantaggi
Non all'altezza dell'originale.
Un genere horror nato negli 70 e che ebbe il BOOM negli anni 80.
Un filone narrativo horror molto specifico.
Per riassumerlo in breve è quel genere dove, di solito, ritroviamo dei ragazzi alle prese con qualche maniaco mascherato ( di solito soprannaturale e immortale ) che continua a tornare e uccide per vendicare un qualcosa che è accaduto anni prima.
Di solito, questo genere di storie sono ambientate in paesini americani, scuole, campus, campeggi, feste, ricorrenze ecc..
E ritroviamo sempre i solito personaggi iconici: la protagonista brava e diligente, l'amica spregiudicata e disinibita, il palestrato sportivo, il secchione ecc.. ecc...
E' il classico genere che comprende film come NON APRITE QUELLA PORTA, VENERDì 13 e, ovviamente, la saga di HALLOWEEN.
E , questo film, è proprio il remake del primissimo e storico Halloween del 1978.
Il film che diede inizio, non solo ad una delle saghe horror più famose, ma anche al vero genere slasher come noi ora lo conosciamo.
Questo remake è diretto dal grande regista, contemporaneo, di nome Rob Zombie.
Un uomo famoso anche per essere un grande musicista metal ed è fortemente appassionato di cinema horror vintage ( sopratutto anni 70 ).
Per questo, proprio lui, ha voluto rendere omaggio al grande cult Halloween, rifacendolo secondo il suo stile personale.
Un nuovo adattamento con uno stile diverso che cerca di raccontare la stessa e ormai famosa storia di Michael Myers.
Se, il film originale, aveva uno stile lento, di grande attesa, dove la suspance prevale su tutto ( il sangue è letteralmente assente ) e l'atmosfera è quella di un paesino per bene che viene sconvolto dall'arrivo di Michael Myers ( una figura quasi soprannaturale che sembra uccidere senza un vero motivo ), in questo nuovo remake lo stile cambia radicalmente.
Il film inizia come un prequel e cerca di dare una motivazione alla violenza di Michael.
Lo vedremo bambino mentre cresce, in un'ambiente malsano, e inizia a trasformarsi in uno psicopatico.
Ecco perchè, nel titolo italiano, hanno messo anche la parole THE BEGINNING.
Perchè, il film, tenta di dare anche una spiegazione, prequel, alla follia di questo assassino.
Il film poi prosegue con il classico stile di Rob Zombie, molto diverso da quello del film originale, diretto da maestro John Carpenter.
Questo nuovo film è rozzo, sporco, violento e pieno di sangue.
Il paesino è farcito di persone sboccate e maleducate.
Il perbenismo svanisce e Michael arriva come un kille sporco e con uno scopo preciso.
La trama non snatura la storia originale, anzi la arricchisce e la sviluppa bene con il proprio stile.
Ma si perde qualcosa.
Certo, questo nuovo film, piacerà alle nuove generazioni ormai assuefatte di horror crudi e che spiegano tutto.
Ma si perde il vero mistero.
In origine, il vero Michael, era una figura inspiegabile.
Il mistero era affascinante, il non capire al 100% perchè il mostro faceva certe cose.
Il male era più affascinante e pauroso quando non veniva necessariamente svelato del tutto.
Il Michael originale era una figura incomprensibile, nessun dottore riusciva a capirlo.
Sembra un essere umano, ma era spento come un manichino.
Non aveva emozioni, e indossava quella maschera perfettamente bianca e vuota.
Uccideva seguendo un'impulso diabolico.
La sua presenza nel paese era un perfetto contrasto.
Come nelle fiabe.
Un luogo carino, dolce, e innocente che viene sporcato dall'arrivo del cattivo ( del male ).
In questo remake, invece, Michael è un personaggio mortale.
Un assassino concreto e con delle motivazioni.
Un semplice ragazzo impazzito e che cerca una sua vendetta.
In più svanisce quasi il fiabesco e affascinante contrasto tra lui e il paese e i protagonisti della storia.
Qui, in questo slasher, non c'è nessuna ragazza realmente per bene, il paese e i vari personaggi sono spesso rozzi e quasi più cattivi dello stesso Michael.
Quindi si perde un pò quel fascino, anni 80, de cattivi immortale, imbattibile, che cerca di uccidere dei veri "innocenti".
Ma, alla fine, il risultato è più che positivo.
E' solamente una visione alternativa, diversa, del classico del 1978.
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TRAMA:
La storia parla del piccolo Michael Myers, un bambino che vive in una squallida periferia americana.
Una casetta in cui vive la madre spogliarellista, la sorella sgualdrina e il violento e volgare patrigno.
Michael vive alla giornata, ricoperto da insulti che gli arrivano dal patrigno, sorella e compagni di scuola.
Solo sua madre sembra volergli bene e la piccola sorellina Laurie, ancore neonata.
Una sera, durante la festa di Halloween, Michael impazzisce e uccide la sorella e il patrigno.
Verrà quindi ricoverato in un'istituto psichiatrico dove ci rimarrà per 15 anni.
Un dottore, Loomis, cercherà di entrare nella sua mente e di comprendere la sua pazzia ma, Michael, cadrà in uno stato catatonico.
Muto, fermi, senza emozioni.
Solo dopo 15 anni, durante la festa di Halloween, deciderà di muoversi.
Evade dall'istituto e fa ritorno nel suo paese natale.
Con il volto coperto, dalla sua classica maschera bianca, inizierà ad uccidere tanti ragazzi e tenterà di arrivare ad una ragazza specifica: Laurie, la sua sorella minore.
Lei non sa di essere imparentata con Michael, poichè venne adottata 15 anni prima, all'epoca della tragedia della sua famiglia.
Michael la vuole, a tutti i costi . . .
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Il film quindi regala un tocco personale, più intimo e "famigliare" alla storia.
Per qualcuno è un bene, per altri si è invece perso quell'alone di mistero , quasi soprannaturale, che aleggiava attorno alla vera figura di Michael.
Michael non era il solito killer, deviato da piccolo a causa della cattiva famiglia, e che cerca una vendetta personale come un comune killer.
No, il vero Michael era il puro male ( lo dicevano anche nei film originali ).
Una presenza soprannaturale che si risveglio proprio durante la notte di Halloween e iniziò a perseguitare i ragazzi ( gli innocenti ) del paese in cui vive, sempre durante la festa di Halloween.
In ogni caso, questo film, è davvero fatto bene.
Il regista, Rob Zombie, sa il fatto suo e il film prodotto ha uno stile sicuramente molto personale ed avvincente.
Si vede quanto lui sia affezionato a questo personaggio e quanto abbia voluto adattarlo, seguendo la sua visione personale.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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