Basket e volgarità.
Dopo i Simpson il mondo del cartoon si è trasformato sfornado prodotti per adulti sempre più provocanti, come questo.
Il protagonista è Ben Hopkins, un uomo fallito in fase di divorzio che allena una scalcinata squadra di basketball di un piccolo liceo, vivendo all'ombra del padre che ha avuto successo proprio nello sport.
L'arrivo di Matty, ragazzo molto alto, porterà un'ondata di ottimismo nella sua vita, ma il suo nervosismo e la sua scurrilità lo metteranno sempre nei guai.
Questo non è un capolavoro e si basa soprattutto su un umorismo estremamente volgre e infarcito di riferimenti sessuali, a tratti così forzato che non riesce più nemmeno a far ridere.
L'animazione non è delle più ricercate e diventa una chiara citazione di South Park, anche per l'uso ripetuto e prolungato del turpiloquio ma meno efficace perchè manca proprio l'irriverenza nel metterlo in bocca a bambini delle elementari, manca la denunzia politica, manca la satira e, soprattutto, manca una poetica ed elevazione che si è raggiunta col film di South Park.
Mi ha anche un pò infastidito la tracotanza di chi lascia il finale aperto, certo della riconferma.
Resta un nuovo cartoon adatto per chi ama cartoon scurrili e itnrattenimento fine a se stesso.
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