Opinione su Hristo Stoičkov: Talento purissimo

Talento purissimo

Hristo Stoickov è stato un fuoriclasse in auge negli anni Novanta.
Di nazionalità bulgara, classe 1966, ha avuto la sua affermazione calcistica militando nelle file del club bulgaro più prestigioso e vincente, ovvero il CSKA Sofia.
Con la gloriosa casacca bianca vive sei stagioni da protagonista assoluto.
Vince tre campionati, quattro coppe nazionali ed una supercoppa bulgara.
Dal punto di vista strettamente personale, riesce a vincere due volte la classifica dei marcatori e nel 1990 conquista addirittura la Scarpa d'oro, mettendo a segno ben 38 reti.
Ormai il suo talento e la sua fama hanno travalicato i confini nazionali e a volerlo fortemente nella sua squadra è il grande Johan Cruijff.
Il campionissimo olandese anche da allenatore sta vivendo un periodo straordinario ed è alla guida del suo amato Barcellona.
Individua in Hristo il giusto rinforzo per puntare alla Coppa dei Campioni.
Il campione bulgaro ha un bagaglio tecnico eccellente, un sinistro spettacolare ed una potenza fisica difficilmente contenibile.
Certo il carattere non è tra i più facili.
Spesso, in campo, oltre che per le divine giocate, si fa notare anche per reazioni inconsulte o eccessive proteste.
I provvedimenti disciplinari ai suoi danni sono numerosi e ricorrenti.
Nonostante questo, però, il suo contributo alla causa blaugrana è consistente.
Arrivano i successi agognati e meritati, sia di squadra che personali.
La Coppa dei Campioni viene alzata alzata al cielo nel 1992 e nelle sue prime cinque stagioni con il club catalano, vince ben quattro titoli nazionali dal 1990 al 1994.
Individualmente, a sancire la sua grandezza, arriva anche il Pallone d'oro del 1994, anche in ragione di un Campionato del Mondo vissuto da grandissimo protagonista.
Negli Stati Uniti, nel 1994, il numero 8 bulgaro si impone, ancora una volta, come trascinatore della sua Nazionale.
La Bulgaria raggiunge un inatteso quanto meritato quarto posto.
Stoickov si laurea capocannoniere della manifestazione con 6 reti.
Questo, però, rappresenta il canto del cigno del fuoriclasse.
Al rientro al Barcellona vive una stagione altalenante e con molte polemiche, soprattutto per alcuni suoi comportamenti discutibili e per i deteriorati rapporti con il tecnico olandese.
Nell'Estate del 1995 bussa alla porta dei catalani il Parma di Tanzi, mette 12 miliardi di lire sul tavolo e porta in Italia Stoickov, allettato da un ingaggio annuale di tre miliardi.
L'impatto sul campionato italiano, però, è tutt'altro che brillante e indimenticabile.
La sua esperienza italiana dura appena un anno e i gol in campionato sono appena cinque.
Un bottino magrissimo che convince a restituire al mittente l'attaccante bulgaro.
Tornato al Barcellona vive due stagioni ai margini, spesso relegato in panchina, e i suoi lampi sono davvero pochi.
Acquisita, ormai, la consapevolezza di essere sul viale del tramonto, prova a tornare al suo CSKA, per ritrovare l'entusiasmo perduto.
Anche in patria i risultati sono tutt'altro che esaltanti.
E' giunto il momento di monetizzare la fama raccolti in quindici anni di attività ad alti livelli.
Dal 1998 al 2003 gioca (e guadagna) prima in Arabia Saudita, poi in Giappone d infine negli Stati Uniti.
Nel 2003 appende gli scarpini al chiodo e inizia la carriera di allenatore, senza però raccogliere le soddisfazioni mietuto dando calci ad un pallone.
Resta una delle icone calcistiche del calcio bulgaro più conosciute ed ammirate di sempre.
Peccato per le troppe spigolosità caratteriali, che gli hanno comportato non poche situazione spiacevoli, anche se il forte carattere lo ha anche portato ad essere riconosciuto come leader nelle squadre dove ha militato.

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

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