Una rilettura storica non fatta dai vincitori
Come è noto, la storia viene scritta dai vincitori e, quindi, i perdenti vengono sempre dipinti in tonalità scure e ricchi di difetti.
Sorte che è capitata alla dinastia dei Borbone di Napoli, dopo la conquista sabauda del Regno delle delle due Sicilie avvenuta nel 1860.
Fortunatamente, negli ultimi anni è fiorita una letteratura sull'argomento che cerca di essere più obiettiva e meno parziale.
"I Borbone di Napoli, una grande dinastia" si iscrive proprio in tale solco.
In tale testo, basandosi su elementi di fatto, si ripercorro i 125 anni durante i quali la prestigiosa famiglia reale ha guidato i Regno di Napoli (poi Regno delle due Sicilie), delineando in modo preciso e oggettivo i cinque sovrani che si sono alternati sul trono.
Si comincia con Carlo VII di Napoli, poi Carlo III di Spagna, che ebbe i meriti di riformare il Regno, realizzando anche importanti opere quali il Teatro San carlo e dare il via alla Reggia di Caserta.
Si passa poi a Ferdinando IV (poi Ferdinando I delle Due Sicilie, che regnò ben 66 anni (compreso i 10 anni della Repubblica francese sotto Giuseppe Bonaparte prima e Gioacchino Murat poi).
Ricordato come "Re Lazzarone" ebbe al suo fianco la dispotica ed ambiziosa Maria Carolina Asburgo.
Si arriva poi al breve regno di Francesco I, appena 5 anni, e poi ai 29 anni di Ferdinando II, molto simile al nonno, sia negli atteggiamenti che nei modi di tenere le redini del regno.
Si giunge, infine, a Francesco II (Franceschiello) che pratica non regna mai e chiude una dinastia tanto prestigiosa.
Questo è un libro che ho letto avidamente e che fa conoscere aspetti storici colpevolmente obliati dalla storia ufficiale italiana.
Da leggere assolutamente.
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