Un delitto alla Sherlock Holmes
Vorrei anzitutto dare ragione ai lettori del titolo di codesta opinione. Non ho citato a caso il nome illustre del più famoso detective del mondo, perché i "Delitti della Rue Morgue" presentano un investigatore, Alphonse Dupin, che l'intera critica che s'è interessata del genere che noi definiamo "Giallo", è considerato un po' il padre di Sherlock Holmes, l'investigatore che sbroglia tutte le più intricate matasse grazie alle sue capacità di ragionamento.
La "Rue Morgue" è stata infatti teatro di un delitto tanto orribile (due donne vengono trovate letteralmente dilaniate, come fossero state assalite da una tigre) quanto insondabile dai più esperti investigatori della polizia, che proprio non riescono a capire la dinamica del delitto.
E' a questo punto che entra in scena Alphonse Dupin, il quale, proprio in virtù delle sue straordinarie capacità ragionative, riesce a individuare l'autore del delitto. Un "omicida" assolutamente fuori del comune: infatti si tratta, pensate un po', di un gigantesco Orango.
Benissimo. Dupin, degno emulo e progenitore di Sherlock Holmes, ha scoperto l'arcano, facendo fare nel contempo una figura barbina alla polizia. Per chi ama il giallo "alla Sherlock Holmes", i "Delitti della Rue Morgue" costituiscono una lettura assolutamente accattivante e soddisfacente.
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