sentimentale, ma triste e malinconico
Vantaggi
l'analisi del percorso interiore dei personaggi
Svantaggi
necessario vederlo con uno spirito critico, o meglio "clinico"
Francesca è una casalinga che vive una vita tranquilla nelle campagne dello Iowa, assieme al marito e ai due figli. L'unica ombra scura nella sua vita è la gente del villaggio, alquanto impicciona, non certo animata dal desiderio di stringere amicizie vere, sincere e disinteressate. Un giorno, mentre la famiglia di Francesca si trova in viaggio, conosce il fotografo Robert e i due finiscono per innamorarsi. A dispetto del fatto che Francesca sia già sistemata, intraprendono una relazione, ma alla fine lei decide di rimanere con la sua famiglia. Si può dire che il film in sè e per sè è interpretato magistralmente, ma anzichè una storia d'amore (in realtà è corretto parlare di adulterio), come di primo acchito potrebbe sembrare, lo ritengo un dramma. I sentimenti di Francesca sono messi a nudo con intensità marcata, la difficoltà nel prendere la giusta decisione e la malinconia che impregna la storia si sentono fortemente. L'adulterio in questo caso rappresenta un dramma innanzi tutto per Francesca e Robert, che non possono ignorare l'esistenza del marito e dei figli di lei, prima ancora che per questi ultimi. I due suscitano compassione più che condanna, compassione niente affatto incompatibile con i valori cristiani che ovviamente ritengono l'adulterio qual è, cioè l'infrazione del settimo comandamento della legge mosaica, un peccato grave. Pur non presente attraverso le parole, è percepibile il malessere provocato da una qual certa filosofia umanista che spinge le persone a volere di più, una vita più avventurosa, più stimolante, più questo e più quello, senza la minima considerazione che la vita reale non è certo Hollywood. Senza considerare l'importanza di una vita tranquilla e in tutta sicurezza come quella della famiglia protagonista del film, che i drammi che colpiscono senza pietà intere popolazioni e fasce sociali rendono oltremodo desiderabile. Ed ecco che allora si comincia a parlare di seconde opportunità di incontrare l'anima gemella (che non esiste), e che importa se già si è sistemati? Per il filosofo umanista, il coniuge dovrà farsene una ragione. La filosofia umanista non insegna a sfuggire alle situazioni compromettenti, come forse, pur velatamente, il film sembrerebbe fare (se Francesca non avesse preso l'iniziativa di far da guida turistica a Robert e lui non si fosse lasciato sopraffare dalle emozioni, non sarebbero incorsi nell'adulterio e si sarebbero entrambi risparmiati una buona dose di sofferenze). Peccato che invece tale filosofia tace sul fatto che certe fantomatiche seconde opportunità, sono soltanto opportunità di sbagliare doppiamente. Infatti i film come questo non rappresentano comunque fedelmente la vita reale. La realtà non è un'opera cinematografica. Per questo a chiunque guardi il film consiglio di vederlo con occhio critico (ma forse è meglio dire "clinico"), pur senza puntare il dito verso i protagonisti. L'analisi del percorso interiore di Francesca e Robert è quel che fa l'arte. Date tutte queste premesse, non lo ritengo un film adatto a tutti, trovo che sia necessario lo spirito giusto per porvisi davanti. L'indeciso equivale a: piuttosto di nicchia.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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