Opinione su Il cielo in gabbia - Christine Leunens: Bello ma non di facile lettura
Bello ma non di facile lettura
13/07/2020
Vantaggi
lettura molto particolare. Il romanzo è serio, impegnativo, richiede concentrazione costante
Svantaggi
non di facile lettura
Questa è la storia di una prigione edificata con mattoni di bugie da un carceriere che diventa anche un recluso, vittima dei suoi stessi inganni, delle sue ossessioni. Johannes Betzler, ci inizia al romanzo con una premessa altamente simbolica, una dichiarazione di intenti chiara e decisa: dire la verità, raccontare la verità di una storia, quella della sua vita, fatta di menzogne talmente radicate che, anche a distanza di tempo dagli accadimenti, risultano difficili da districare. La sua intenzione è scindere ciò che è reale da ciò che non lo è, ciò che è stato reale da ciò che non lo è stato. Una necessità la sua che ci spinge a priori a mettere le mani avanti. Il protagonista si mette completamente a nudo, consapevole del giudizio cui va incontro, senza nascondere nulla.
Ed è per questo che comincia il suo racconto partendo dalla sua nascita, parlandoci del luogo in cui ha vissuto, restituendoci la Vienna degli anni più cupi, della sua famiglia, del legame tra i suoi genitori, dell’unione dei suoi nonni, della morte di sua sorella Ute, di una infanzia trascorsa con persone che lo hanno sempre fatto sentire amato. E’ un ragazzino come molti, sensibile, intelligente, cresciuto con amore. Ma qualcosa cambia. Irrimediabilmente. L’antisemitismo prima e l’ideale hitleriano poi, investono il paese con progressiva prepotenza, piantando radici profonde, invadendo ogni ambito. Da piccoli e quasi impercettibili cambiamenti nella società, si arriva allo stravolgimento politico-sociale che interessa educazione, istruzione, lavoro. L’indottrinamento nazista parte proprio dalla scuola, mutandone la struttura, sostituendo materie ed insegnanti, tutti atti mirati a infondere, inculcare il folle ideale di supremazia della razza ariana a scapito delle altre, in particolare degli ebrei, a deviare i sentimenti più altruistici e nobili, perché i sentimenti erano il peggior nemico del genere umano, a istillare odio, rancore verso “i non puri”, a manipolare giovani menti a loro piacimento, creando dei veri e propri burattini in divisa, tutti uguali...........Il cielo in gabbia è stata una esperienza di lettura molto particolare. Il romanzo è serio, impegnativo, richiede concentrazione costante. Nonostante la sequenza degli eventi segua un corso rapido, la lettura è lenta, quasi dovessimo assimilare la prosa con calma, assaporarla ed elaborarla secondo una tempistica precisa, indipendente dal nostro desiderio di arrivare all’epilogo. Presenta una trama particolare, intricata, per certi aspetti angosciante. Capire fin dove l’uomo è disposto a spingersi pur di trattenere un altro essere umano, contro la sua volontà, riflettere su quanto la menzogna possa assumere livelli patologici, fino a non consentire, a chi le ha protratte, di distinguere il reale dal falso, il vero dall’irreale.....bello ma non di facile lettura
Johannes ed Elsa sono entrambi rinchiusi in una gabbia. Elsa, in quella architettata da Johannes, da dove cerca di volare via attraverso la mente, la fantasia, i sogni. Johannes è intrappolato nella gabbia della sua ossessione, da cui è incapace di vedere altra luce se non quella dei suoi sentimenti malati.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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