Opinione su Il conte di Montecristo - Alexandre Dumas: "Il conte di Montecristo": il primo "giustiziere della notte"
"Il conte di Montecristo": il primo "giustiziere della notte"
08/03/2016
Vantaggi
Accende la fantasia, appagando il senso di giustizia della gente.
Svantaggi
Non ci sono svantaggi seri: l'istinto è sempre corretto dalle leggi morali.
Cos'è che fa di Dantès un "eroe" sempre vivo nella fantasia dei lettori? Il fatto, credo, che egli ricerchi, attraverso la vendetta, anche la "giustizia", quella giustizia che a suo tempo gli era stata negata. Dantès è un po' il prototipo di tutti i "giustizieri della notte" (per parafrasare il titolo di un film famoso), che, colpiti personalmente o nei propri affetti, "puniscono" i colpevoli dei misfatti con celerità doppia rispetto ai tempi, spesso lunghissimi, della "giustizia ordinaria". Dantès, sotto sotto, gode anche oggi di grande ammirazione perché accende le fantasie dei lettori, che vedono in lui un "giustiziere 'giusto'" e tempestivo. In genere il lettore "parteggia" per lui, e non vede l'ora che la sua ira s'abbatta implacabile sui colpevoli. Ora, questo meccanismo psicologico era ben presente anche a Dumas padre, il quale era altrettanto consapevole che il suo romanzo "poteva" essere un incitamento alla vendetta personale, con il "salto" di tutte quelle regole che invece devono "regolare" le società civili. Per questa ragione, Dumas padre fa in modo che Dantès mostri anche vari pensieri di "pentimento" per le sue azioni: ed infatti le riflessioni morali del "giustiziere" sono variamente sparse nel romanzo, specie verso la fine. Dumas padre era un vero maestro dell'intreccio, sapeva cosa attirava il pubblico, e imbroccò un capolavoro della letteratura popolare che ancora oggi va per la maggiore, coinvolgendo, ieri come oggi, schiere di affezionati lettori. Grande Dumas padre.
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