Lettura interessante su un periodo buio
"Il diario perduto del nazismo" è un resoconto delle vicissitudini legate al diario scritto dal gerarca e teorico nazista Alfred Rosenberg.
Scritto a quattro mani dall'ex agente della FBI Robert K. Wittman e dal giornalista Premio Pulizer David Kinney, porta alla luce uno dei documenti più inquietanti della storia del Novecento.
Il diario di Alfred Rosenberg costituì una delle principali fonti d'ispirazione per Adolph Hitler.
Questo manoscritto fu perduto poco dopo il processo di Norimberga, per poi essere ritrovato proprio da Robert Wittman nel 2013.
Il libro ripercorre la storia di questo fantomatico diario, del suo ritrovamento, della sua perdita e del successivo e definitivo ritrovamento.
Seguendo tale filo conduttore vengono illustrate le vicende umane di coloro, che sia direttamente che indirettamente, vengono coinvolte e travolte da questo testo.
Un viaggio affascinante ed inquietante che mi sento di consigliare vivamente.
Anche in questo caso, essendo Newton Compton l'editore, all'interesse letterario si aggiunge una convenienza economica da non sottovalutare.
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