Opinione su Il filo nascosto (Paul Thomas Anderson): Un film dalla cronaca rara, ossessiva ed elegante.

Un film dalla cronaca rara, ossessiva ed elegante.

17/09/2019

Vantaggi

Narrazione e personaggi

Svantaggi

nessuno


Gli anni 50 corrono e la nebbia della guerra sembra dissiparsi ogni mattina dagli umidi quartieri residenziali nel centro di Londra. La prima sequenza di Il filo nascosto ci invita a svegliarci accanto a una delle creature più particolari ed eccentriche che popolano una di queste strade: lo stilista Reynolds J. Woodcock che cura, veste e fa colazione con la raffinatezza e la naturalezza di qualcuno che ha fatto la stessa cosa ogni mattina per 100 anni, senza due guerre mondiali e la morte di una moglie ha attraversato il suo cammino.
Woodcock vive con sua sorella ( Lesley Manville , attrice protagonista di Mike Leigh che qui esplode con un portamento magnetico e freddo che rende difficile riconoscerla nelle sue prime sequenze). Insieme hanno creato un'azienda di couture familiare che incarna una delle più alte aspirazioni dell'Inghilterra post-vittoriana: la bellezza senza tempo che ha un piede nella tradizione e un altro in prima linea. È nel mezzo di questa routine che Reynolds incontra una cameriera, Alma ( Vicky Krieps ), mentre fa colazione in un hotel sulla strada.
Nel loro primo incontro, una delle sequenze più enigmatiche e tenere del film, una sensualità così discreta vibra che è più un sussurro che uno scoppio. Ci serve il resto del film per capire l'ambivalente rapporto d'amore tra l'artista e la sua musa: un misto di tensione estetica, reciproca ammirazione e dominio patriarcale in cui i ruoli cambiano costantemente e, come in un altro dei migliori film di quest'anno, Tre annunci per un crimine, le motivazioni dei personaggi non ci aiutano a capirli, ma causano continui cambiamenti in essi che sfidano le nostre aspettative o pregiudizi. Nessuno incarna queste contraddizioni meglio dello stesso Reynolds Woodcock, un animale difficile da capire e affascinante da osservare, una pantera addormentata la cui pigra eleganza comporta, allo stesso tempo, un pericolo mortale. Nella sua malizia passiva non solo intuiamo un lungo dolore represso, ma ricordiamo la brillante definizione di Peter Brdshaw di gentiluomo inglese: qualcuno che non ti offenderebbe mai senza la tua intenzione.

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dani54e

  • trama
  • ambientazione
  • personaggi
  • sviluppo
  • adatto a tutti
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Altre opinioni degli utenti su Il filo nascosto (Paul Thomas Anderson)

  • jimorris
    opinione inserita da jimorris il 16/11/2019
    Questo è uno di quei film che mai avrei visto se non fossero statis egnalati per aver vinto un premio e, per questo, meriti della mia considerazione. Il film racconta la biografia di tale Woodcock sti...
    Continua a leggere >
    stile regia, cast
    noia, incoerenze, irrealismo
  • little51
    opinione inserita da little51 il 07/02/2019
    Il film Il filo nascosto del regista Paul Thomas Anderson, anno 2018, è decisamente interessante, con una trama che cattura l’attenzione costante dello spettatore, ben recitato e soprattutto con una r...
    Continua a leggere >
    trama interessante - genere thriller
    nessuno