Opinione su Il fu Mattia Pascal - Luigi Pirandello: L'uomo che visse due (no, anzi tre) volte

L'uomo che visse due (no, anzi tre) volte

07/03/2017

Vantaggi

letteratura di spessore

Svantaggi

se lo si tratta con superficialità


Il fu Mattia Pascal è, assieme a Orgoglio e Pregiudizio (anche se tematica e ambientazione dell'uno e dell'altro più diverse non possono essere), il mio libro preferito.
Mattia e suo fratello maggiore Berto sono due giovani scioperati che passano il loro tempo bighellonando, trascurando le finanze riguardanti le tenute che il padre deceduto ha lasciato alla famiglia. La madre è una donna schiva e timida all'eccesso, al punto che si lascia impunemente derubare dall'amministratore Batta Malagna, incaricato di fare il lavoro di cui Berto e Mattia non si occupano per nulla. Per questo motivo Malagna si arricchisce sempre più, per questo motivo Oliva, la ragazza alla quale Mattia è interessato, sposa l'amministratore, una volta divenuto vedovo. Ma Oliva sa che Mattia non può fare sul serio con lei, che è soltanto la figlia di un fattore dei Pascal, mentre il Malagna non dovrebbe fare storie, dato che è molto più vecchio di lei...Allora Mattia conosce Romilda, che si rivela essere la nipote proprio di Malagna, ma la corteggia solo per conto del suo migliore amico Girolamo Pomino, troppo timido per dichiararsi. Finchè Mattia s'innamora davvero di Romilda, ma lasciandosi trascinare troppo dagli eventi, finisce per mettere incinte sia quest'ultima che Oliva, già moglie di un Malagna disperato che l'aveva sposata solo nella speranza della nascita del figlio che dalla prima moglie, gravemente inferma, non aveva mai potuto avere. L'amministratore, che oramai ha derubato i Pascal di ogni loro avere, decide di tenersi il figlio di Mattia a condizione che quest'ultimo sposi sua nipote Romilda, per averla disonorata. Ma la ragazza non è più la giovane innamorata che Mattia ha conosciuto. Invidiosa degli agi e della ricchezza di Oliva, diventa acida e stizzosa e la convivenza con la madre di lei, la vedova Pescatore, che detesta Mattia perchè lo deve mantenere e maltratta la consuocera che, rimasta senza casa, non ha più dove altro andare, peggiora la situazione. Un'offerta di lavoro nella biblioteca comunale e la nascita di due gemelline sembra migliorare la situazione, ma quando entrambe le figliolette e la madre di Mattia muoiono, la disperazione si fa largo. Con gli unici soldi in mano, un regalo di Berto, il quale aveva contratto un matrimonio vantaggioso, Mattia fugge da Miragno, il suo paese, per andare a giocare al casinò di Montecarlo. E non sa che quello sarà l'inizio della sua prima morte...che darà vita ad Adriano Meis. Che solo apparentemente sarà libero. Senza identità riconosciuta ufficialmente, Adriano Meis non può avere una casa sua e neppure comprarsi un cagnolino. E quel che sarà peggio, non può essere libero di amare la dolce e timida Adriana, che ricambia i suoi sentimenti, ma non sa del fardello che lui si porta dietro. Il loro amore non fa neppure in tempo a sbocciare, che le circostanze avverse prendono il sopravvento, dato che Adriana vive in una situazione familiare tutt'altro che facile. Adriano/Mattia riesce appena a manifestare i suoi sentimenti, poi, nella più infelice delle situazioni: una seduta spiritica alla quale ingenuamente partecipa assieme al padre di Adriana, una truffa messa in atto dal cognato di quest'ultima, che vuole soltanto rubare il denaro che Mattia Pascal aveva vinto a Montecarlo, ma ora in possesso di Adriano Meis. Ma siccome anche soltanto giocare con il satanismo (le sedute spiritiche, vere o false, nient'altro che quello sono) è pericoloso e dannoso, le conseguenze nefaste presto piovono sui partecipanti (sembrerebbe perfino che durante la seduta si presenti un demonio vero, terrorizzando gli astanti) e costringono Adriano Meis al suicidio...e al ritorno a Miragno di un affranto Mattia Pascal, che aspetterà allora la sua terza, ultima e definitiva morte.
Mi scuso per la lungaggine, ma la letteratura pirandelliana è troppo elaborata per essere liquidata in poche righe. La tematica è un pochino più semplice rispetto a quella di Uno, nessuno e centomila, ma altrettanto profonda: l'identità prigioniera della burocrazia, che al minimo segnale d'insensatezza, negligenza o incuria, ma anche soltanto timidezza, scatena una serie di eventi nefasti. Indossare una maschera può soltanto per poco tempo dare la sensazione di essere liberi, ma la realtà che esige riconoscimenti burocratici per vivere fa ben presto sentire il suo peso. E d'altra parte il dilemma opposto: come vivere al di fuori di ogni legge senza che si scateni il caos? Consigliato a professori e appassionati di letteratura italiana, studenti e ricercatori.

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lolaconiglio

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Altre opinioni degli utenti su Il fu Mattia Pascal - Luigi Pirandello

  • 1opinionista
    opinione inserita da 1opinionista il 07/02/2020
    Vi parlo adesso di un romanzo conosciuto di Luigi Pirandello di nome : "Il fu Mattia Pascal", che ho letto anni fa, ma avendo ancora adesso il libro con edizione tascabile della biblioteca economica N...
    Continua a leggere >
    60%
    Interessante e significativo da leggere e capire, un pò economico.
    Non proprio adatto anche ai bambini o ragazzi piccoli, per comprenderne la sua trama
  • fb-655299051521549
    opinione inserita da Paola Di Berti il 21/06/2019
    Quando lessi per la prima volta questo libro avevo più o meno 17 anni. Mi era stato dato un compito scolastico e fra i tanti testi da leggere c'era questo. Quando decisi di leggerlo non sapevo cosa mi...
    Continua a leggere >
    Interessante
    Nessuno
  • hecate
    opinione inserita da hecate il 05/02/2019
    Luigi Pirandello è stato un autore che per lungo tempo ho considerato meravigliosamente capace di far entrare le persone nei suoi libri. E su tutti il titolo: Il fu Mattia Pascal è in assoluto il mio ...
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    la storia
    il sessismo
  • nicole99
    opinione inserita da nicole99 il 12/01/2018
    Ho 18 anni. Questo libro mi è stato assegnato insieme ad altri per le vacanze di Natale (evviva il periodo delle superiori). Conoscevo già la trama poiché accennata al secondo anno. Ho iniziato a legg...
    Continua a leggere >
    40%
    Scorrevole, comprensibile, intrigante
    Nessuno
  • margherita123
    opinione inserita da Margherita123 il 10/09/2017
    Avevo un piacevole ricordo di "Il fu Mattia Pascal" letto alle superiori come testo di narrativa che avevamo sviscerato insieme alla professoressa con analisi grammaticali, questionari, riassunti, com...
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    molto bello
    qualche parte un po' prolissa