Opinione su Il gioco dell'angelo - Carlos Ruiz Zafón: L'angelo del male

L'angelo del male

21/10/2015

Vantaggi

Alcune Parti Emozionanti

Svantaggi

Trama Non Del Tutto Chiara


“Il gioco dell’angelo” è il secondo romanzo della serie il cimitero dei libri dimenticati di Carlos Ruiz Zafon.
“L’ombra del vento” mi aveva totalmente conquistata, mentre questo romanzo mi ha lasciata abbastanza perplessa.
L’ho letto spinta dalla curiosità di sapere come i romanzi si legavano tra loro, ma oltre ai riferimenti proprio alla biblioteca segreta e l’ambientazione suggestiva di una Barcellona misteriosa, le due storie non potrebbero essere più diverse tra loro.
Zafon ci regala una storia della trama molto articolata e dai tanti risvolti, ma nel complesso non funziona granché.
David Martin sogna sin da quando era un bambino di diventare uno scrittore e quando gli si presenta l’occasione di pubblicare un suo racconto, finalmente sente che la sua vita sta prendendo la piega giusta. Ben presto però le sue aspettative dovranno fare i conti con la dura realtà e la carriera da scrittore di successo che aveva sempre sognato si rivelerà essere una prigione dorata.
Tra editori senza scrupoli e una malattia mortale, David sente di non avere via d’uscita, questo almeno fino all’incontro con Andreas Corelli, un enigmatico editore parigino che lo incuriosisce con la commissione di un nuovo libro dall’argomento piuttosto inusuale.
Inizialmente l’incontro con Corelli sembra la soluzione a tutti i suoi problemi, in realtà sarà solo l’inizio di una nuova serie di disavventure che toccheranno i lati più oscuri dell’anima di David.
David cercherà di far luce sui misteri che hanno completamente stravolto la sua vita e questa ricerca lo farà sprofondare in un parossismo di disperazione ove sarà difficile persino capire quello che è reale e quello che è solo una fantasia.
Se devo essere onesta, la lettura di questo romanzo non è stata affatto scorrevole e lineare.
Ci sono parti che ho apprezzato e letto con grande facilità, ma ci sono anche delle parti che proprio non mi sono piaciute,che non riuscivo a superare e che mi hanno molto rallentato nella lettura.
Ci sono pagine molto belle e commoventi tanto che non nego di essermi ritrovata con le lacrime agli occhi e poi, subito dopo, ho trovato situazioni al limite del soprannaturale che non mi hanno convinta per niente. Purtroppo ci sono parti che in tutta onestà ho trovato un po’ sconclusionate e non del tutto necessarie ai fini della storia.
I personaggi del romanzo sono interessanti ed io francamente ne ho adorati due in particolare. Il primo è indubbiamente il Signor Sempere, il libraio che sosterrà David lungo tutto l’arco della sua vita, e l’altro è Isabella, l’apprendista di David, grazie a lei lo scrittore imparerà il valore e il conforto dell’amicizia.
Questi due personaggi mi hanno molto colpita per i loro valori e per la loro forza d’animo.
Un altro aspetto che indubbiamente mi è piaciuto è l’ambientazione. Ancora una volta Zafon descrive la sua Barcellona e ancora una volta i toni sono cupi e misteriosi e questo mi ha molto affascinata, tanto che verrei tantissimo visitare questa città !
Questo autore ha veramente il dono di trasmettere con le sue parole immagini e sensazioni in modo estremamente realistico, probabilmente è anche per questa sua capacità che i suoi romanzi mi piacciono così tanto.
Onestamente con Il gioco dell’angelo non ho ben capito dove Zafon intendesse andare a parare, non credo di essere riuscita ad afferrare del tutto il senso della storia, ma nel complesso la storia mi è comunque piaciuta.
Credo che per essere un romanzo cosi copioso, sono quasi 700 pagine, non tutta la storia sia sviluppata bene in egual misura. Io avrei preferito che venisse dato più spazio al rapporto tra Isabella e David e poi a quello con il figlio di Sempere, mentre avrei tralasciato alcune descrizioni iniziali che riguardano gli esordi letterari di David. Ad ogni modo è un romanzo che non rimpiango di aver letto, anche se non lo consiglio a tutti soprattutto a coloro che si avvicinano per la prima volta a Zafon.


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arya
arya 350 opinioni Aggiungi agli amici


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Altre opinioni degli utenti su Il gioco dell'angelo - Carlos Ruiz Zafón

  • sinazinha90
    opinione inserita da sinazinha90 il 26/07/2017
    "Il gioco dell'angelo" fa parte della saga de "Il cimitero dei libri dimenticati", e ovviamente ne riprende i personaggi, ampliandone la biografia. La trama è tutt'altro che lineare, infatti è un suss...
    Continua a leggere >
    coinvgolente
    alcune banalità
  • sissibelads
    opinione inserita da sissibelads il 07/07/2017
    Dopo aver scoperto che L'ombra del vento era il tassello di un puzzle più grande, sono immediatamente corsa a procurarmi il secondo tassello, che in realtà è un prequel. La trama di questo romanzo è u...
    Continua a leggere >
    avvincente
    nessuno
  • zafferano
    opinione inserita da zafferano il 03/04/2017
    La storia è molto intrigante a partire dalle prime pagine: un giovane, David Martin, vuole cimentarsi nella stesura di romanzi , ma i primi tentativi sono destinati a fallire, poichè non ha le giuste ...
    Continua a leggere >
    100%
    racconto e stile
    no
  • zoe79
    opinione inserita da zoe79 il 13/03/2016
    Ho stimato Carlos Ruiz Zafon per il suo stile originale e mai ripetitivo. In questo suo libro spicca un personaggio che reggerà bene tutta l’intera vicenda. Mi riferisco a David Martìn, un uomo defini...
    Continua a leggere >
    stile non ripetitivo colpi di scena
    a tratti drammatico
  • millifly
    opinione inserita da Anonimo il 27/01/2016
    Dopo aver letto l'Ombra del vento sono andata a colpo nel voler acquistare e leggere anche il Gioco dell'angelo, secondo libro di quella che inizialmente era una trilogia e poi è diventata una tetralo...
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    trama avvincente
    non ai livelli del primo