Opinione su Il labirinto femminile - Alfonso Luigi Marra: Tremendooooooo!!!!!!!

Tremendooooooo!!!!!!!

03/07/2020

Vantaggi

NO

Svantaggi

lasciando stare la storia che può piacere o no è scritto con una cozzaglia di errori e con la punteggiatura sbagliata


In sintesi: Luisa, dammela perché sennò finisce il mondo.
No no, non sto mica scherzando, quella che avrete in mano - se non vi mancherà il coraggio - è un'opera falsamente dedicata all'amore tra un uomo (uno stalker all'ultimo stadio) e una giovane donna (un'acqua cheta piuttosto furbetta). Il succo, il nucleo, dell'immane sforzo dell'avv. Marra Alfonso Luigi, è nelle "chiavi di lettura", che il Nostro si premura di fornirci dopo 300 pagine di epistolario via sms e rare mail. Epistolario che, di per sé, merita un encomio: poiché il tono e i contenuti si evincono già a pagina 3, la capacità dell'autore di gonfiare il nulla fino alle dimensioni dello Zelig hanno del miracoloso. Paolo: me la dai? Luisa: mi sa di no. Paolo: dammela! Luisa: eccotela. Paolo: mo' la voglio ancora di più. Luisa: ti attacchi a meno che non mi sposi. Ma perdonate, la mia è una misera parafrasi di sms che spesso raggiungono inusitate lunghezze (a proposito, avv, Marra, di quale pusher... ehm... operatore telefonico si serve?) e contengono articolatissimi e dotti ragionamenti. Salvo chiudersi - e sfido a dire che non è genio questo! - con la formula TA, che sta per "ti amo". Nemmeno un quindicenne tossico dell'acronimo digitalizzato era mai giunto a tanto!
Ma, si diceva, per chi riesce a valicare il monte dell'epistolario, il Nostro ha in serbo le sue chiavi di lettura: non sia mai detto che quanto sopra venga semplicemente bollato come una cagata pazzesca! Ed è in questa parte del tomo che apprendiamo alcune scomode, quanto profonde, verità:
- l'epifania: nella tarda primavera del 1985 il Nostro comprende di aver sempre "antologizzato" se stesso e gli altri, cioè di averli incasellati in immagini stereotipate;
- tale rivelazione sconvolge la sua vita: da un atteggiamento di maschio prevaricatore lo spinge alla ricerca di un rapporto dialogico con la donna;
- ma attenzione: è la società e la cultura dominante che impone questo errato modello di rapporti sintetizzato nella formula: "se io te la dò, tu che mi dai in cambio?";
- tale modello di relazioni, basato sull'interesse dell'individuo, ha una radice economica: è il potere bancario a imporre uno schema funzionale al profitto ma deleterio allo sviluppo dell'umanità;
- tassello finale: questo modello, che ha rallentato di "milioni di anni" (?) lo sviluppo dell'umanità, ci porta al disinteresse per le problematiche reali, quali i cambiamenti climatici, destinate a precipitarci verso la distruzione del mondo.
Tutto ciò il Nostro ha compreso e, pur a malincuore, ha deciso di farsi carico di portare il mondo a conoscenza di cotanto sapere. L'autore si sovrappone più volte, in questa sezione, al suo personaggio, tanto da rendere flebili le distinzioni e da chiedersi se una Luisa esista davvero, posto che non si sia suicidata alla pubblicazione del libro.
Tra un congiuntivo sbagliato, un Cristo relegato a proprio precursore, un Dante liquidato quale espressione della cultura media, una Montalcini redarguita quale portatrice di baggianate, la sintesi resta: Luisa dammela, perché sennò finisce il mondo.

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

Segnala contenuto

  • trama
  • ambientazione
  • personaggi
  • sviluppo
  • adatto a tutti
Valuta questa opinione

Ti sembra utile quest'opinione?

Scrivi un commento

Questa funzione è disponibile solo per gli utenti che hanno effettuato il login

Altre opinioni degli utenti su Il labirinto femminile - Alfonso Luigi Marra

  • frankjaegar89
    opinione inserita da frankjaegar89 il 14/06/2020
    Nel 2010 questo libro fece tantissimo scalpore, non per la sua qualità o per i suoi argomenti, ma per la sua aggressiva pubblicità sulle reti mediaset con testimonial d'onore come Lele Mora e Manuela ...
    Continua a leggere >
    Non ne ho trovati
    Trama banale