Testo esoterico di difficile comprensione
Gli appassionati di esoterismo non possono non conoscere l' opera di Helena Blavatskij che nel 1889 fondò la discussa società teosofica e pubblicò una serie di frammenti tratti dal libro dei precetti aurei che è uno dei testi più antichi su cui si fonda la tradizione religiosa tibetana. Si tratta di brevi scritti di natura mistica dal significato criptico e non facilmente accessibile nemmeno agli iniziati delle dottrine esoteriche che si intitolano " La voce del silenzio" , " i due sentieri" e " le sette porte". A questo si aggiungono poi le famosissime stanze del libro di Dzyan che l'autrice compose dopo aver visionato durante i suoi numerosi viaggi in India ed in Tibet una copia del Libro di Dzyan che sarebbe scritto su delle foglie di palma in un idioma incomprensibile che la Blavatskij riteneva di aver decifrato e che pare contengano l'intera storia dell'umanità fino alla distribuzione di Atlantide . A mio avviso è un testo particolarissimo ma purtroppo non è per tutti , e forse si trattò di un semplice esercizio stilistico della colta aristocratica russa che lo scrisse e che a lui dovette la sua fama.
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