Un film che merita ancora di essere visto
Il marchese del grillo è una di quelle pellicole in grado d'invecchiare con grande grazia. I decenni che ci separano dal lancio di questo capolavoro di Mario Monicelli non gli hanno tolto smalto, nemmeno un po'. La trama è nota: lo spettatore segue uno spaccato di vita del marchese Onofrio del Grillo nella Roma del 1800. Costui è realmente esistito, e rivestiva le funzioni di cameriere segreto del pontefice. Nella versione cinematografica a rivestire i panni del nobile troviamo un eccezionale Alberto Sordi, che compare in quasi tutte le scene e ad un certo punto si sdoppia nel carbonaro suo sosia. L'Albertone nazionale resiste benissimo alle fatiche delle riprese e rende vivi e ben caratterizzati sia il sarcastico, furbo marchese, che l'alcolizzato, sbiadito carbonaro. Le battute fluiscono spontanee, ma non si tratta di mera comicità. Monicelli inserisce nel film anche la denuncia sociale verso una società ingiusta -niente di nuovo sotto il sole...- , e Onofrio è sì uno spiritello beffardo, ma anche giusto. E apprezza i suoi simili. Come il sacerdote scomunicato che chiede :"Ah, un prete deve perdonare e un papa no?". Per quanto mi riguarda, in conclusione, è una pellicola che vale ancora la pena vedere.
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