Opinione su Il pesce innamorato: Un film di Pieraccioni

Un film di Pieraccioni

Film del 99, diretto e interpretato da Leonardo Pieraccioni, ammetto che mi ha un po' deluso. Mi dispiace ammetterlo perchè Pieraccioni, pur non essendo il mio comico preferito, comunque mi crea simpatia e non mi dispiace. Anche i suoi film precedenti mi erano sembrati non male, allegri, leggeri, divertenti. Ma “il pesce innamorato” non mi ha trasmesso altrettanto. Apprezzati tutto sommato i dialoghi con l'accento e un po' di dialetto toscano, come la scena in cui la mamma si mette in testa che vuole il tavolo da “pinge ponge” in mezzo al salotto, trasformato in “sala all'”amerihana””.
Ma tornando alla trama, talmente debole da apparire appena accennata, nella prevedibilità delle scene e delle battute, la storia è quella di Arturo. Ha trent'anni e fa il falegname. Ma la sua vera passione è la scrittura. Scrive racconti da quando era bambino. L'incontro con la figlia di un noto editore, la signorina Benincasa, rappresenta la svolta, la sua possibilità. La pubblicazione de “il pesce innamorato” che lui aveva scritto da bambino gli restituisce un improvviso, inaspettato successo. Arturo da un giorno all'altro è diventato famoso, ricoperto di soldi, interviste, feste. La sua famiglia sembra dimenticarsi presto della sua condizione e si adagia alla nuova fortuna di Arturo, la cui agiatezza soddisfa i nuovi desideri dei genitori. Così anche l'amico di sempre, Primo, beneficia della situazione favorevole di cui adesso Arturo gode rilevando la falegnameria che adesso l'amico non è più in grado di seguire.
Insomma, il successo di Arturo si riflette anche sulle vite di chi lo circonda, anzi, ancor di più: ne viene assorbito, succhiato, fatto proprio. Arturo sta forse cambiando? Non è più lo stesso bravo ragazzo, un po' bischero, abituato a vivere alla giornata, di prima?
Un giorno, ad un evento legato alla promozione del libro, incontra la bella Matilde, interpretata da Yamila Diaz, e di lì a poco se ne innamorerà perdutamente.
Ma, anche a causa della relazione che tra i due non può funzionare, per Arturo inizia una crisi interiore che lo porta a rimettere in discussione la sua vita e capire di voler uscire dal vortice del successo, rifugiandosi in una casetta nel bosco. Come ogni lieto fine, sarà coronato dai due protagonisti che, dopo varie peripezie, riusciranno a stare finalmente insieme. Matilde, infatti, andrà a cercare Arturo con un bimbo in braccio, di cui non conosce la paternità. Il quadretto terminerà con la famigliola felice. Concludo così: si poteva fare di meglio.

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

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