Omaggio ad un grande pittore
In questi giorni, a Vercelli è in corso una mostra dedicata ad uno dei grandi, ma poco conosciuti, pittori del nostro Rinascimento, per la precisione Gaudenzio Ferrari, nato proprio nel Vercellese, per la precisione a Valduggia, nella bassa Valsesia nel 1475 (?) e morto a Milano nel 1546, un pittore che ha l’onore di essere nominato da Giorgio Vasari nella sua opera “Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architetti”. Il suo nome è legato soprattutto alla Chiesa di San Cristoforo a Vercelli e alle cappelle del Sacro Monte di Varallo, sempre in provincia di Vercelli.
Io amo questo pittore e in particolare, i suoi grandi affreschi tutti a sfondo religioso, per cui, non appena ho visto che la mostra era aperta, mi sono recata a visitarla.
Prima di tutto, chi è Gaudenzio Ferrari?
Secondo parecchi critici, Gaudenzio Ferrari appartiene al Pantheon dei grandi pittori rinascimentali italiani, ed è messo insieme a Mantegna, Michelangelo, Leonardo, Raffaello e Tiziano, Polidoro da Caravaggio, considerato cioè “uno dei 7 Grandi”.
L’evento intitolato “Il Rinascimento di Gaudenzio Ferrari” è un insieme di mostre ed esposizioni che si tengono nei luoghi di vita e lavoro del grande pittore, precisamente Vercelli, Novara e Varallo, a descrivere altrettanti capitoli della vita dell’artista rinascimentale. Ho saltato la parte relativa a Varallo in quanto vista qualche mese fa, prima ancora che cominciassero le esposizioni vere e proprie, e mi sono recata nella struttura chiamata L’Arca, nel pieno centro di Vercelli, dove è stata curata la mostra sul pittore.
Essa è partita il 24 Marzo, proprio alla Vigilia di Pasqua, e continua fino al I Luglio 2018, il costo del biglietto è 10 €, con riduzione a 8 per le scuole e gli over65; l’ora è dalle 10 del mattino alle 18 e sono disponibili anche visite guidate.
Le opere in mostra rappresentano la maturità del Maestro e il colore che fa da sfondo è per questo, un caldo marrone.
Una delle opere che più mi hanno impressionato e su cui sono tornata per vederla da più angolazioni è -l’Adorazione del Bambino con un Vescovo-, proveniente dalla cittadina di Sarasota (Usa), Ringling Museum of Art, opera risalente al 1530 circa. In particolare la mia attenzione è stata attirata verso la parte bassa dove è rappresentato il Bambino che guarda la Madre, mentre 3 piccoli Angeli lo stanno -coccolando- e ammirando, ma uno di essi con uno sguardo tutto speciale guarda anche lui la Madonna, forse a cercarne l’approvazione. L’ambientazione è tipicamente leonardesca, con una grotta ed un paesaggio.
Molto interessante mi è sembrato anche Il -Compianto del Cristo Morto- che proviene dal Szépmüvészeti Múzeum di Budapest: la cosa particolare è il Cristo Crocifisso al centro, in piccolo, circondato dalla contemplazione di alcune enormi figure, il Padre ma anche la Madre.
Insomma una mostra, arricchita anche, a sorpresa, da opere di altri artisti vicini a Gaudenzio Ferrari (vedi la Madonna Svenuta, una statua in legno di Giovanni Angelo del Maino) decisamente interessante e da non perdere.
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