Opinione su Il senso di una fine - Julian Barnes: ANALISI DELLA MEMORIA E DEL TEMPO....
ANALISI DELLA MEMORIA E DEL TEMPO....
01/05/2020
Vantaggi
Un libro non facile...profondo, disincantato, amarissimo, per certi versi illuminante.
Svantaggi
nessun svantaggio...ma fa pensare
Ero ancora alle prime pagine di questo libro quando ha preso forma nella mia mente il primo aggettivo per definirlo: denso.
E non mi ero sbagliata.
Nel procedere con la lettura ho avuto la sensazione di avere i piedi affondati in un terreno fatto di pasta lievitata, era difficile andare avanti...ma non potevo comunque staccarmene. Ci affondavo dentro.
Mi sentivo rallentata, appesantita...senza riuscire a capirne il motivo.
Poi è stato lo stesso Barnes a spiegarmi il perché.
Sono in un'età della vita in cui il tempo comincia ad avere un suo peso, in cui inizio a chiedermi se la storia della mia vita sia davvero quella che mi sono raccontata finora, in cui inizia il lento processo "dell'accumulo"...in cui realizzi che l'esistenza "non è fatta solo di somme e sottrazioni, ma c'è anche l'accumulo, la moltiplicazione delle perdite, dei fallimenti".
Mi sono chiesta quanto io sia diversa da Tony Webster, da quel suo lasciarsi vivere, procedere a casaccio, prendere le cose così come vengono, costruendo una rete di ricordi, e aggiungendo vita alla vita...per poi magari, un giorno, scoprire la differenza tra addizione e crescita.
Mi sono specchiata dentro la vita di un uomo "medio" che, lungi dall'essere un eroe, deve fare i conti con i rimpianti ed i rimorsi, gestire i sensi di colpa cercando di non soccombere e rispondere a diverse domande cruciali.
Quanto ci si può fidare dei propri ricordi?
Quanto vengono smussati dalla nostra mente per aderire all'idea che, nel frattempo, ci siamo fatti di noi?
E qual è, alla fine, il senso di tutto?
"Si arriva alla fine della vita, no, non della vita in sé, ma di qualcos'altro: alla fine di ogni probabilità che qualcosa cambi.
Ci viene concesso un lungo momento di pausa, quanto basta a rivolgerci la domanda: che altro ho sbagliato?"
Un libro non facile...profondo, disincantato, amarissimo, per certi versi illuminante.
Non è un romanzo emozionale, niente sussulti o fiati trattenuti, no...Barnes qui è cerebrale, trasuda filosofia...e una grande malinconia per il tempo (inquieto, molto inquieto) che passa, la memoria, i ricordi e i loro inganni.
150 pagine ben cesellate (io ho apprezzato anche il finale criticato dai più).
La prosa è alta, elegante, sottilmente ironica...e subdolamente ti si insinua nella testa.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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