Venditti ha fatto di meglio
La bravura di Antonello Venditti come cantautore (giustamente ancora celeberrimo entro i confini nazionali ma molto noto anche all'estero), si misura su 3 diversi parametri, tutti fondamentali. Il primo è la musica da lui composta, il secondo l'interpretazione che fornisce della medesima da lui creata e il terzo sono i testi, mai casuali e nemmeno superficiali, in linea con una tendenza degli anni '70 e '80 dilagante nel panorama musicale italiano. In questo mondo di ladri nulla da ridire sulla bontà dei testi, perché risultano tutti quanti validissimi. E poi è difficile non essere d'accordo con chi denuncia, ad esempio, la corruzione e la disonestà dilaganti. Anche i brani più intimisti del disco si posano su testi che vale certo la pena conoscere. Ma la musica è davvero stra-commerciale, e niente affatto all'altezza di brani mitici dello stesso cantautore come ad esempio Giulia - mitica Giulia, è il mio preferito in assoluto-, Sara oppure Sotto il segno dei Pesci. Anche queste sono musiche di genere pop, eppure tanto superiori. Certo, la maggior parte delle 8 canzoni di In questo mondo di ladri- se ricordo bene il numero di brani, vado a memoria- che compongono l'album sono orecchiabili e canticchiabili, ma a me sinceramente non dicono nulla. Fanno parziale eccezione soltanto 3 pezzi. Il primo è Correndo correndo, una canzone relativamente poco conosciuta, dalle sonorità forse più particolari, ma che a me è sembrata la migliore di tutto l'album. Poi c'è Ricordati di me, con le eco nostalgiche che riesce a richiamare la musica. Quanto all'interpretazione, è sempre grandiosa, anzi, più del solito, con la voce a tratti più rauca e seducente.. Anche Miraggi, un altro pezzo molto meno celebre, ingiustamente, di altri brani del disco, non è affatto malaccio. In generale però ho l'impressione che Antonello Venditti, mentre componeva In questo mondo di ladri, molto probabilmente su commissione, stesse passando una fase caratterizzata da una certa stanchezza creativa. All'epoca comunque diverse canzoni dell'album, a cominciare proprio da In questo mondo di ladri, hanno avuto un successo notevolissimo. Conosco però altre persone che condividono pienamente la mia opinione. In conclusione, se dovessi raccomandare dei dischi per conoscere questo grandissimo cantautore, non è questo l'album che menzionerei. O almeno raccomanderei semmai una scoperta cronologica di tutta la produzione di Antonello Venditti. Tra l'altro sono oggi reperibili per i nostalgici cofanetti che racchiudono l'opera omnia, io almeno li ho visti tempo fa, senza contare la soluzione più economica e diffusa offerta dallo streaming o il download da internet. Poi naturalmente i gusti sono gusti, e ci mancherebbe. Ma confesso che mi meraviglierei se qualcuno che ancora non conosce il cantautore, ascoltando Giulia e poi In questo mondo di ladri, non preferisse la prima. Quanto ai video di accompagnamento, all'epoca si usava chiamarli videoclip, non sono mai stati una priorità di Antonello Venditti, che da questo lato si è sempre dimostrato un po' snob. Però scorrazzando su YouTube si trovano versioni live che magari a qualcuno piaceranno, io in generale preferisco gli originali. Ma anche qui i gusti sono gusti e non si discutono.
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