Opinione su Inception: La pellicola dal finale ambiguo di Nolan
La pellicola dal finale ambiguo di Nolan
01/06/2020
Vantaggi
Trama enigmatica, effetti speciali, cast e regia
Svantaggi
Astruso, va seguito coj molta attenzione
Il piano di Saito si accavalla con questa parte del passato di Cobb fatta di sensi di colpa e di segreti celati nel subconscio.
La narrazione, come per le produzioni nolaniane, non avviene mai in maniera del tutto lineare, anche se dapprincipio può sembrare che lo sia. La magia sta nel proporci la storia attraverso espedienti che sappiano prima monopolizzare l'attenzione, per poi dimostrare di averla saputa ingannare, di aver saputo raggirare anche la ragione (come si scopre a mano a mano che progredisce la vicenda). La particolarità della trama sta nel modo in cui fonde più caratteristiche, come la scienza con la fantasia, la chiarezza dei discorsi con una quantità funzionale di astrusità, l'azione con il dramma, la tensione con l'adrenalina, senza mai risultare nebulosa. Non riceviamo subito dei chiarimenti, ma quando succede, il fattore sorpresa adempie al proprio dovere. Visto il ruolo essenziale ricoperto dai sogni, ci volevano spiegazioni mirate e complete che potesserero condurci meglio nel vivo della storia. La sceneggiatura non le lesina affatto, anzi, le espone soprattutto nelle fasi più iniziali in modo da prepararci per quel che avverrà. L'argomento trattato ha a che fare con la psiche e il suo potenziale, il subconscio e la complessità dei sogni, i modi in cui sono fatti, le astuzie per finirci dentro e per uscirne al momento opportuno. Questa è la parte più affascinante perché Nolan ha creato una vera e propia scienza che spiega ogni meccanismo del campo, rivelando una certa destrezza nel saper usare la fantasia mascherandola da realtà. Il piglio serio di questo film e la minuziosità con cui ci vengono fornite le spiegazioni fanno sembrare tutto reale, qualcosa che si potrebbe fare o che magari qualche esperto già fa in qualche parte del mondo a insaputa della "vittima". Se la storia non fosse stata snocciolata in questa maniera così vasta, completa e profonda, non avrebbe destato grande interesse nel pubblico. Non rallenta mai il ritmo, anche nelle fasi più placide si mantiene una certa suspense in virtù del fatto che c'è ancora qualcosa di sospeso, qualcosa che prelude a un'altra ancor più avvincente. Lo svelamento di alcuni misteri e la risoluzione degli inghippi della missione trovano posto nella seconda parte, quella più adrenalinica e in cui c'è la catarsi vera e propria ('catarsi' è una parola che spesso ritorna nel film). Leonardo DiCaprio, di una bravura incommensurabile come sempre, interpreta un personaggio perfetto nella sua imperfezione, intelligente, scaltro, duro e sicuro fuori ma con qualche crepa all'interno, reduce da anni difficili e impossibilitato a vedere i suoi due figlioletti. Coloro che orbitano attorno a lui sono comprimari altrettanto degni perché dotati non solo di un compito imprescindibile all'interno della missione, ma anche perché tratteggiati in maniera limpida ed efficace. Bastano poche battute, interazioni anche fugaci, per comprenderli bene.
Christopher Nolan ha sviluppato un proprio stile cinematografico e in "Inception" si può dire che si possono ravvisare gli elementi precipui. Oltre al genere della trama, basta osservare i panorami eterogenei, sterminati, evocativi di atmosfere diverse e con un ruolo attivo per la storia, come accade per ogni film firmato dal regista. Con la macchina da presa e un mirabile uso della tecnologia digitale, anche chi guarda dallo schermo viene proiettato nella medesima realtà e nei medesimi viaggi onirici dei personaggi. Le inquadrature sono unite da un'armonia sopraffina e quasi tutte sono ormai incastonate nella mia mente. Non c'è solo tanto studio circa le facoltà mentali degli individui, ma anche tanto studio sul piano visivo, tanti escamotage per dare ai sogni un maggiore impatto. Impatto che si traduce in effetti speciali travolgenti e intelligenti. Le luci si adeguano ai contesti e le musiche del premio Oscar Hans Zimmer rappresentano la tensione sottoforma di note musicali. Non c'è un solo fattore lasciato al caso o fine a sé stesso, non c'è un passo falso compiuto a livello tecnico o interpretativo. Questa è una produzione in cui è stato profuso tanto impegno e che trasuda stile da ogni angolazione. Non si potrebbe mai trovare qualcosa di simile e, pure se alcune idee verranno prese in prestito, sarà sempre Christopher Nolan ad esserci arrivato prima, e a potersi gloriale di aver creato epigoni.
Per un film talmente intricato e cerebrale, era necessaria una conclusione che rimanesse in tema. Dopo tre ore di cinema puro, si assiste alla scena finale divenuta dal 2010 motivo di dibattito tra quanti lo hanno visto. È un finale aperto ma definirlo come tale sarebbe riduttivo. Molteplici sono le pellicole che lasciano qualcosa in sospeso, ma in "Inception" questo qualcosa accende tutte le parti di intelletto e fantasia che risiedono in noi. Ci sono dettagli che spingono il nostro cervello a teorizzare e fare deduzioni, a continuare a riflettere anche dopo che c'è lo stacco che ci assicura che la pellicola è volta al termine. Occorre magari ripercorrere quanto è stato narrato, o forse bisogna aguzzare la vista più del dovuto (soprattutto per quanto riguarda i totem e la loro funzione). La realtà viene interamente messa in discussione, ancora una volta si amalgama con temi onirici per creare un'astuta ambiguità che ci porta a chiederci quante chiavi di lettura possono esserci a seconda del punto di vista specifico, che sia un qualsiasi tipo di spettatore o lo stesso protagonista.
C'è chi ha una sua logica, chi si accontenta di quel che vede e chi, semplicemente, non può che lodare il regista e il suo genio così immenso da segnare a lungo e nel profondo la mente di chi ha guardato con vivo trasporto "Inception".
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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