Un caso... che porta l'insonnia
Un thriller psicologico che non sapevo di aver già visto anni fa. Si vede che mi si impressa nella memoria il finale rocambolesco ed omicida.
Robin Williams è in un ruolo d'antagonista ambiguo, insolito da vedere, dopo tutte le commedie "solari" recitate.
Poteva comunque esser meno duro di linguaggio e di brutture mostrate. Tratta di un investigatore capace dal ambiguo passato (Al Pacino) che investiga su un omicidio verso una giovane ragazza. Svolta nella trama, è appunto un uccisione dell'investigatore più o meno incidentale a danno di un collega. Da quel momento in poi, oltre all'investigazione che avrà un crescendo di tensione, la tensione maggiore verso il protagonista sarà il fatto di non dormire la notte a motivo del suo essersi sporcati le mani (assieme però anche nel suo più remoto passato, come si vedrà più avanti). Devo dire che è un film da un linguaggio troppo ricorrentemente duro, ed è presente pure scene esplicita di violenza. Il tema psicologico è interessante, come pure i ragionamenti della "nemesi" del protagonista interpretato da Williams, che portano comunque a dei spunti di riflessione. Ora che l'ho rivisto per curiosità della trama, è difficile che lo rivedrò, troppo pieno di cattiverie.
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