Opinione su Invisible Monsters - Chuck Palahniuk: Lo stile di Palahniuk è molto particolare

Lo stile di Palahniuk è molto particolare

08/06/2020

Vantaggi

Un noto proverbio insegna che “l’apparenza inganna”. E non potrebbe esserci espressione più azzeccata per introdurre questo romanzo, dove nessun personaggio è realmente come si mostra in un primo momento.

Svantaggi

non per tutti a volte molto crudo - splatters - Da questo punto di vista, l’edizione Mondadori presenta una sinossi fin troppo semplificata che impedisce al lettore di iniziare la lettura preparato a dovere.


Un noto proverbio insegna che “l’apparenza inganna”. E non potrebbe esserci espressione più azzeccata per introdurre questo romanzo, dove nessun personaggio è realmente come si mostra in un primo momento. Palahniuk si diverte ad ingannare il lettore con il mistero del mancato assassinio della protagonista, mentre alla fine dei conti non si può essere certi neppure di conoscere davvero la protagonista stessa.
L’intreccio narrativo è molto complesso, dal momento che la trama non presenta gli eventi in ordine cronologico e più volte ripresenta le stesse scene; così ogni capitolo risulta comporto da due o più avvenimenti, divisi in brevi frammenti e poi intrecciati assieme. Sulla base di questa azzardata scelta stilistica, l’autore crea una caotica matassa di eventi, per poi dipanarla con maestria al momento di svelare gli eccellenti colpi di scena che caratterizzano soprattutto la seconda metà del volume.
La storia è a dir poco bizzarra, tant’è che si inizia dalle scene finali: Shannon, la protagonista, è una giovane modella della vita quasi idilliaca, con un fidanzato perfetto, un’amica del cuore perfetta e un lavoro perfetto. Bastano poche pagine perché al lettore sia concesso di sbirciare sotto questa patina dorata e scorgere un fratello capace di rubarle l’attenzione dei genitori anche da morto, una storia d’amore a senso unico e una bellezza che anziché renderla felice la perseguita.
L’avvenenza di Shannon non è destinata a durare; quando un misterioso sparo la sfigura il volto, la ragazza perderà tutto ciò che aveva più caro. Ad aiutarla, come una novella fata madrina, sarà la Principessa Brandy Alexander, un transessuale che la protagonista incontra in ospedale e con cui partirà in un assurdo viaggio dalla meta incerta.
In generale, tutti i personaggi appaiono cinici e disillusi, arrivando ad limite del grottesco, come ne caso di suor Katherine, l’infermiera che tenta in tutti i modi di trovare un nuovo amore per Shannon, fosse anche un galeotto.
A rendere ancor più surreali i personaggi contribuiscono i dialoghi che lasciano spesso il lettore interdetto perché espressi da figure inaspettate: ad esempio, i genitori della protagonista che non si imbarazzano minimamente nel regalarle preservativi o darle dettagliati consigli riguardo la sua vita sessuale. Palahniuk riesce così a rendere quelli che altrimenti sarebbero i personaggi più “normali”, bizzarri al punto di lasciare la traccia più importante sul lettore.
Per quanto riguarda la protagonista, in lei si incarna il vero spirito del romanzo: nasconde di proposito importanti dettagli al lettore, mentre ne rivela altri in modo del tutto inatteso. Dal momento che che Shannon è la voce narrante degli eventi, può giocare con il lettore decidendo dove dirigere la sua attenzione: la protagonista si rivolge infatti in modo diretto a chi legge, dando degli ordini come se parlasse ad un cameraman o ad un tecnico delle luci a cui indicare la scena da mettere a fuoco in quel momento.
In questo romanzo, Palahniuk tocca moltissime tematiche tra le quali spicca prepotente una dura critica alla società contemporanea, in cui l’immagine determina il successo personale ben più del carattere o delle reali capacità. L’autore affronta anche altri temi che, come le svolte della trama, si rivelano meglio con il proseguo della storia e di certo portano a riflettere su questa grottesca allegoria del mondo reale.
Come già accennato, lo stile di Palahniuk è molto particolare, e non solo per la narrazione frammentaria, ma anche per le ripetizioni quasi ossessive di alcune frasi o per il modo in cui richiama l’attenzione del lettore.

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blase
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Altre opinioni degli utenti su Invisible Monsters - Chuck Palahniuk

  • kira1992
    opinione inserita da kira1992 il 08/06/2020
    SINOSSI: La top model Shannon ha tutto ciò che si può desiderare dalla vita, ma vede crollare tutto ciò in un istante, quando una misteriosa fucilata la raggiunge al volto. Shannon resta orrendamente ...
    Continua a leggere >
    Le prime pagine di un libro sono sempre le più 'dure' e... Dammi delusione. Flash. Dammi confusione. Flash. Si viene catapultati avanti e indietro nel tempo in continui flashback apparentemente senza senso... tanto da pensare 'Non ne verrò mai a capo',
    abbastanza strano bisogna entrare in sintonia ma.....
  • fb-656
    opinione inserita da Silvia Bollini il 08/06/2020
    Di tutte le opere di Chuck Palahniuk questa è quella che mi è piaciuta meno ed elenco i motivi in breve: - Protagonista malvagia e squilibrata che non ha nulla a che vedere con la profondità di altri ...
    Continua a leggere >
    Credo che in ognuno di noi ci sia “un mostro invisibile, incapace di amare”, basta solo trovare il motivo giusto per cambiare le cose. “”Desidero che tutto il mondo possa accettare quello che odia. Scopri quello di cui hai più paura e vacci a vivere.””
    Pazzo, pazzo, pazzo! Palahniuk racconta una storia che sembra avere molto poco di realistico, o almeno probabile
  • jackb60
    opinione inserita da jackb60 il 02/06/2020
    Invisible Monsters è un romanzo dello scrittore statunitense Chuck Palahniuk del 1999, originariamente avrebbe dovuto essere pubblicato tre anni prima con un titolo diverso. La protagonista è Shannon ...
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    pochi
    cattiverie
  • agave
    opinione inserita da agave il 27/08/2019
    Chuck Palahniuk è uno dei miei scrittori preferiti in assoluto, e anche se qualcuno fra i suoi lettori afferma che parte della sua produzione post Fight Club soffre di stanchezza creativa ed è molto d...
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    Originale, avvincente
    La crudezza dell'autore è indigesta a molti
  • jimorris
    opinione inserita da jimorris il 12/10/2018
    Palahniuk è un'autore che ho conosciuto tramite Fight Club, il suo romanzo più noto, libro che ho amato e ho voluto cercare gli altri suoi lavori senza mai restare deluso. Adoro il suo stile, adoro le...
    Continua a leggere >
    riflessioni, ironia
    lettura ostica, non per tutti