Inaspettata
Irsina è un piccolo comune di 5.000 abitanti in provincia di Matera, al confine con la Puglia.
Ultimamente avevo sentito parlare di Irsina in quanto diventata nota tra i turisti inglesi, ma non immaginavo che racchiudesse un patrimonio culturale così importante.
Appena arrivati, Irsina non sembra un posto interessante: il tipico paesino lucano un po’ sperduto, con numerose case abbandonate per via del cronico spopolamento e un’atmosfera malinconica. Troviamo subito parcheggio e ci dirigiamo verso il centro storico, nettamente separato dalla parte nuova. Attraversiamo una grande porta e siamo nella parte più antica, che è anche un bel balcone panoramico sulla Puglia e la valle del fiume Bradano. Per le viuzze si alternano palazzi nobiliari e umili case contadine, archi e piazzette. Molti edifici sono restaurati e abitati, ma la maggior parte necessitano di notevoli lavori di restauro. I segni dell’antico splendore però si vedono un po’ ovunque.
I monumenti principali di Irsina sono però la cattedrale e la chiesa di San Francesco.
La cattedrale è un autentico scrigno d’arte: la facciata è molto simile alla chiesa di Sant’Eufemia a Rovigno (con un campanile anch’esso molto simile), però è spoglia e in pietra locale. L’interno è a tre navate, con una grande cupola. Qui si trovano alcuni tesori dell’arte italiana. Innanzitutto, l’attrazione principale che attira i visitatori a Irsina è la statua di Sant’Eufemia, che molti critici e storici dell’arte attribuiscono al grande artista rinascimentale Andrea Mantegna, che in genere associamo alla pittura mantovana e di certo non ci si aspetta di trovare in un paese piccolo del profondo sud. Non vi è la certezza che sia del Mantegna, ma pare altamente probabile, visto che la chiesa, in passato custodiva anche una sua tela. In ogni caso la statua è un capolavoro: è talmente perfetta che solo un grande artista avrebbe potuto realizzarla.
La cattedrale custodisce poi una colonna in pietra di Nanto, proveniente dal Veneto, reliquie di Sant’Eufemia e il corpo di San Vittore. Vi è poi la cripta, molto grande, a croce greca: oggi è utilizzata più che altro come deposito e l’unica cosa interessante è la presenza di tracce dei Templari.
La chiesa di San Francesco è un altro scrigno di arte: la chiesa è piccola e usata per riti minori, ma al suo interno si trova una cripta interamente affrescata con pitture della scuola di Giotto. La maggior parte degli affreschi sono in buono stato, anche se alcuni sono rovinati a causa dell’umidità (e del tempo).
Insomma, non mi aspettavo di trovare questi capolavori dell’arte a Irsina e di conseguenza consiglio di visitarla se ci si trova in zona. Arrivarci purtroppo non è semplice a causa delle strade lucane in pessime condizioni. Irsina dista una quarantina di km da Matera e 25 da Gravina in Puglia e da qui si raggiunge più comodamente grazie alla SS96 Bis.
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