Opinione su La Casa di carta - Netflix: Perchè rubare soldi quando puoi stamparli?
Perchè rubare soldi quando puoi stamparli?
10/10/2018
Vantaggi
Equilibrata, avvincente, originale
Svantaggi
Amori lampo fra diversi personaggi che smorzano un po' il ritmo
Le scene si svolgono nel vivo dell'operazione, durante i giorni in cui i rapinatori, che si chiamano fra loro con nomi di città come Tokio, Rio, Denver ecc. cercheranno di portare a termine il proprio compito e quindi fuggire col denaro. Diversi flashback riguardano le loro lezioni nella villa in campagna e le loro relazioni personali.
La TRAMA e il RITMO sono interessanti, ben articolati, con buona suspence che non ha niente da invidiare a serie poliziesche internazionali ben più famose. Data l'imprevedibilità e la grandezza dell'operazione è facile che qualcuno faccia errori e questo tiene viva la tensione oltre a permettere colpi di scena. Ottima la scelta di cominciare con la rapina praticamente in atto e concentrarsi, salvo i citati flashback, quasi sempre sull'azione presente.
Tuttavia ho sofferto la crivellatura di smorzature alla trama che riguardano gli aspetti sentimentali e le varie storielle d'amore createsi "fra cattivi" e fra "buoni e cattivi", un aspetto perdonabile dato che questi intermezzi non sono poi lunghissimi, ma che secondo me ha tolto tanto alla serie e conferma i miei-ahimè-pregiudizi sul cinema mediterraneo. Lo scrivo perchè poteva essere una serie bella come Breaking Bad, e invece ogni tanto pecca di latinità. Inoltre il ritmo, che si mantiene così impeccabilmente alto fino a metà della seconda stagione, poi fa una sgommata per permettere alla serie di concludersi mentre la situazione diventa sempre più ingestibile. Non è male , è credibile, e già mi ha meravigliato riuscire a fare due stagioni su un arco narrativo che copre meno di una settimana; però allora evitiamo di concentarci ancora di più sugli amori e i rimpianti e facciamo sentire il panico e il caos della fuga...
L'altro punto migliorabile della trama è un'infrazione al concetto di show-don't-tell. Ci viene subito spiegato dall'inizio che la prima regola è quella di non uccidere nessuno, perchè il Prof non ne vuole sapere di fare vittime e anche per accativarsi l'opinione pubblica. Questo però vuol dire che lo spettatore saprà a priori quanto siano vuote tutte le minacce armate fatte agli ostaggi, e dopo qualche episodio non si aspetterà nessuna reazione più forte di un urlo da parte dei criminali.
I PERSONAGGI sono interessanti per quanto riguarda i rapinatori: tutti mediamente disastrati e con personalità verosimili, hanno una buona dinamica e delle buone nevrosi collettive. Però col passare delle stagioni li scopriamo molto umani e animati solo dal desiderio di trovare un qualche tipo di pace, ognuno con la sua interpretazione di questa parola. I poliziotti sono messi peggio e prima fra tutti l'Ispettrice a capo della negoziazione: dura solo all'apparenza, in realtà fragile e prostrata da problemi personali, è un po' il clichè della donna poliziotto che fa il vocione ma naturalmente ha una bambina da proteggere e il pooovero cuoricino bisognoso d'amore...no, lei non funziona per niente. Il che è un peccato, perchè invece il Professore è un personaggio fantastico e poteva essere un grande scontro di intelligenze, una grande partita a scacchi, invece siamo alle solite melense sciorinate di letti, menzogne ed esitazioni con la pistola alzata che sfociano nel paradossale o in un bacetto.
All'inizio pensavo di scrivere peste e corna anche di Tokio e Rio, poi ho pensato che comunque essendo lei borderline e lui un ragazzino la storiella immatura che rovina il grande piano ci stava. Il fatto è che può andar bene una volta, per un personaggio o una coppia, ma invece gli sceneggiatori l'hanno usata come scusa per UN SACCO di interazioni e azioni che vanno male un po' fra tutti, come se improvvisamente l'intero gruppo fosse più dedito agli ormoni che alla rapina. Però la recitazione è buona e la suspence resta abbastanza alta da far dimenticare queste pecche.
La REGIA E FOTOGRAFIA sono ottime. Le scene d'azione sono realistiche e si svolgono con angolature diverse, sono fluide, con colori molto intensi e niente che sfocia nel pacchiano. La serie mi è tutto sommato piaciuta proprio per questa pulizia nel filmare e nel raccontare, che non affatica con lentezze di sorta nè fa venire la nausea quando si sparano.
Il primo episodio poteva essere fatto meglio in quanto è una sorta di biglietto da visita della serie e secondo me non le rende pienamente giustizia. Consiglio di vederne almeno tre o quattro prima di decidere, e secondo me la curiosità di vedere cosa succede e se i rapinatori la spuntano vi farà cliccare continuamente il tasto "next".
E per questo voto sì, per l'impegno, l'articolazione e l'interesse con cui questa serie riesce a coinvolgere lo spettatore, anche se siamo un po' lontani dalla laurea con lode.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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