La cella del Male
Svantaggi
da leggere con attenzione per non perdersi
Un thriller scritto in modo molto particolare, infatti in realtà le storie raccontate sono due, unite da un intreccio sapientemente orchestrato che si svolgono su due livelli cronologici diversi. Quella principale, ai giorni nostri, vede la protagonista, Alexandra, cercare di capire chi ha ucciso il suo ex compagno di corso Michael e perché, considerando che il modus operandi richiama un delitto occorso nel 1982 e per il quale è stato condannato all’ergastolo il suo professore di allora, a cui si vede costretta chiedere aiuto. La secondaria si svolge nel 1994 durante una serie di video lezioni tenute proprio dal professor Aldiss dal carcere in cui è detenuto, a favore di un manipolo di studenti tra cui proprio Michael ed Alexandra, la quale più che dell’ argomento trattato, è interessata a capire se davvero il professor Aldiss è colpevole e perché l’abbia fatto. Partendo da questi due antefatti, si sviluppa un intreccio narrativo che unisce ciò che è accaduto nel 1994 e le conclusioni a cui è arrivata Alexandra e ciò che accade nel presente, ragion per cui la protagonista si vede costretta a rivalutare tutti gli elementi di allora sotto una nuova prospettiva per giungere alla risoluzione del caso che potrebbe essere legato proprio a quel vecchio omicidio. Il tutto in un crescendo di tensione fino al colpo di scena finale che risulta abbastanza spiazzante. In tutto questo sia la caratterizzazione dei personaggi principali che il rapporto che si instaura tra loro durante il racconto, ricorda quello tra l’agente Sterling ed il Dott. Lecter de “Il silenzio degli innocenti”. Da leggere con attenzione per non perdersi tra i salti cronologici, ma ne vale la pena.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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