Opinione su La chiave di Sara: Che fine ha fatto Sara?
Che fine ha fatto Sara?
01/02/2018
Vantaggi
bello il racconto del passato
Svantaggi
noioso il racconto del presente
Sono rimasta sveglia fino a tardi perchè non ho potuto fare a meno di seguirlo tutto e capire come andasse a finare.
La vicenda scorre su due diversi lassi di tempo.
Siamo ai giorni d'oggi ed una giornalista deve scrivere un articolo sul rastrellamento degli ebrei francesi nel velodromo d'inverno.
Esistono pochissime notizie ed una sola foto su quella terribile vicenda che ha portato milioni di ebrei francesi alla deportazione nei campi.
Trasferendosi a Parigi per studiare meglio il caso e poter indagare, la giornalista va ad abitare nell'appartamento dei suoceri e scopre quasi subito che negli anni 30 era abitato da una famiglia ebrea deportata proprio nel velodromo.
Consultando i registri dell'epoca, i coniugi risultano morti ma dei due bambin della coppia nessuna traccia.
Inizia così un flashback al passato che ci racconta di quella famiglia ebrea e di come la piccola Sara abbia voluto salvare il fratellino dalla deportazione chiudendolo a chiave in un armadio e custodendo gelosamente con sè la chiave.
Sara ed un'amichetta, grazie alla complicità di una guardia riescono a fuggire, verranno ospitate da una coppia di contadini in un piccolo villaggio, Sara riuscirà a tornare a Parigi e riaprire l'armadio ma la sua vita da quel momento non sarà più la stessa.
Le notizie di Sara sono pochissime e frammentare, non sarà facile indagare se la piccola Sara di allora è ancora viva e dove eventualmente potrebbe essere ma alla fine si riesce a risalire alla verità.
E' un film davvero fatto bene, bellissimo per i flashback al passato che ci riportano negli anni 30 e 40 ma senza la durezza dei campi di concentramento perchè Sara riesce a fuggire quasi subito dal campo di smistamento e sarà molto interessante capire dove sia finita Sara.
Più noioso il presente e le vicende personali della giornalista interpretata da una brava Kristin Scott Thomas.
Pur essendo duro per i suoi contenuti strazianti, non è pesante come tanti altri film che trattano il tema dell'Olocausto e le indagini lo rendono accattivante.
Proverete anche voi a dipanare la matassa insieme alla giornalista e non potrete fare a meno di guardarlo tutto per capire che cosa ne è stato di Sara.
Finito il film ho continuato a pensarci e ripensarsi, ricostruire da me la fitta trama di quelle vite e farmi le solite infinite domande che mi pongo ogni voltta che guardo un film di questo genere.
Davvero strutturato bene, dialoghi ben realizzate, belle ambientazioni, delicatezza quanto basta per il tema trattato.
Da vedere ed ora leggerò anche il libro.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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