Torte speciali
“La cucina dei desideri segreti” di Darien Gee è un romanzo che mi ha lasciata piuttosto perplessa. Se da un lato è stata una lettura scorrevole dall’altro ho trovato la storia estremamente buonista e superficiale.
Avalon è una piccola e tranquilla cittadina della provincia americana, un paese dove praticamente non succede mai niente di particolare, almeno finché non iniziano a girare dei fantomatici sacchetti di lievito madre. Questo serve per preparare il pane Amish dell’amicizia, che come in una sorta di catena di Sant’Antonio culinaria, ben presto coinvolge praticamente tutti, divenendo il fulcro di ogni vicenda. Infatti, gli abitanti di Avalon scopriranno qualcosa di loro stessi e riscopriranno la voglia di vivere proprio grazie alla preparazione di questo pane.
L’idea di fondo di questo romanzo è carina, è divertente pensare che la preparazione di una torta possa avere più effetti positivi di una seduta di psicoterapia. In parte condivido anche questa convinzione, a volte le cose più semplici, ma fatte con passione e con la complicità delle persone che si amano, fanno ristabilire un contatto pratico con la realtà. Tornare con i piedi per terra può far capire quali sono le cose effettivamente importanti della propria vita e desiderare di godersele finché si è in tempo.
A mio avviso, però, in questo libro tutto si sviluppa in modo troppo precipitoso e semplicistico.
I personaggi introdotti sono molti, ma solo pochi di questi vengono realmente approfonditi e comunque per tutta la lettura del romanzo ho avuto la sensazione che mancasse “qualcosa”.
La cucina dei desideri segreti racconta storie di persone sconfitte, che hanno avuto e che continuano ad avere problemi, ma come per magia , una volta in possesso del lievito ed iniziato a fare le torte, tutto sembra migliorare e risolversi per il meglio. Questo mi è sembrato un po’ sciocco e privo di significato, perché non viene mai spiegato cosa scatta nella mente e nel cuore delle persone che vengono coinvolte.
La storia è semplice e per questo si legge facilmente, ma vista la mole, quasi cinquecento pagine, mi aspettavo maggiori approfondimenti. Invece alcune parti le ho trovate del tutto superflue al fine della narrazione della storia principale ed altre, specialmente sul finale, molto ripetitive.
Nel complesso “La cucina dei desideri segreti” è un libro buonista e positivo, non un capolavoro, ma adatto quando si vuol vedere tutto rosa !
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