Un grande film
Considerato ancora oggi, uscì nel 1958, uno dei più grandi film della storia della cinematografia, a lungo si è fronteggiato con Quarto Potere, Vertigo è da sempre l'emblema del film thriller, con protagonisti talmente calati nel loro personaggi da vivere un incubo psicologico costante. Hitchcock scelte come protagonista James Stewart, attore romantico e misterioso con cui aveva già collaborato in altre tre pellicole, a sua stessa dichiarazione, il più simile a lui, per interpretare un eroe romantico e tragico affetto dalla paura delle altezza, da qui la vertigine del titolo. Il film è una vertigine continua, con richiami tanto piscologici che visivi. L'ex poliziotto Ferguson accetta l'incarico di seguire la moglie di un sue ex compagno di scuola e finisce per innamorarsene ma la donna decide di suicidarsi gettando l'uomo nella più completa disperazione. Dopo un ricovero forzato in una clinica l'uomo ritroverà la stessa immagine dell'innamorata nel volto di una commessa, ma non tutto è come sembra in una spirale thriller che solo il grande maestro del mistero poteva portare avanti. Nl ruolo della protagonista c'era l'algida e inafferrabile Kim Novak, il regista compare in un piccolissimo cameo. Film straordinario, per la trama, la tensione emotiva, il crescendo psicologico e la rivelazione. Leggermente diverso dal libro da cui è tratto. Un classico da rivedere sempre con piacere.
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