Opinione su La donna della cabina numero 10 - Ruth Ware: Ma sono perplessa!

Ma sono perplessa!

Il romanzo thriller dal titolo "La donna della cabina numero 10" di Ruth Ware, mi ha incuriosito subito quando l'ho notato in biblioteca nella sezione novità questa autrice è conosciuta in Italia per il suo romanzo "L'Invito" che non ho ancora avuto occasione di leggere. Ho deciso di iniziare da questo perché mi piacciono i thriller ma soprattutto ad ambientazione in luoghi circoscritti. La storia è raccontata in prima persona dal punto di vista della protagonista di nome Lo, una giornalista che si occupa di viaggi. Dopo aver subito un furto in casa, decide di accettare un incarico sull'Aurora, un'imbarcazione lussuosa al suo primo viaggio. Durante la traversata, però accade qualcosa di strano assiste all'omicidio di una donna ma sembra l'unica ad averla vista. Leggendo questo libro sono rimasta un po allibita per come descritta la protagonista, invece di una donna forte che sa prendere decisioni importanti sopratutto in una situazione del genere, Lo è per quasi tutto il romanzo un personaggio debole, lamentoso e insicuro, tanto da diventare antipatico, mi veniva voglia di scuoterla e dirle svegliati ragazzaaaaaa!!!! Con quello che gli è successo avrebbe dovuto essere più sveglia, e nella sua vita ci sono decisamente troppi drammi tutti assieme, prima subisce un furto con lei in casa, soffre di attacchi di panico, ha bisogno di prendere medicinali per la forte ansia che cura da dopo l'università, tende a bere alcolici mischiandoli alle medicine e per finire assiste ad un omicidio e nessuno le crede. Ho trovato davvero difficile mettermi nei suoi panni. Inizialmente il romanzo è scorrevole e coinvolgente perché l'idea generale aveva del potenziale ma poi l'autrice comincia a perdersi in dettagli di cui e situazioni di cui si potrebbe fare a meno. I possibili sospettati non si arriva a conoscerli meglio. Durante la narrazione degli eventi l'autrice aggiunge email, articoli di giornali, chat, estratti tratti da forum senza far aumentare in alcun modo la suspense. Inoltre la soluzione stessa del mistero lascia la sensazione di "già visto" e s'intuisce molto prima che ci arrivi la protagonista del libro. E non ho capito il motivo della mancanza di confronto tra la protagonista e l'assassino. L'espediente del gruppo di persone confinate in un luogo dove avviene un omicidio ricorda Agatha Christie ma in questo caso poteva essere sfruttato meglio. Da quest'autrice mi aspettavo di più dopo tutta la pubblicità che ne era stata fatta.

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

Segnala contenuto