“Nomen omen”
Un libro che parla di arte, un libro che parla di una vita, la vita di Artemisia Gentileschi, famosa pittrice.
Susan Vreeland traccia la vita di Artemisia con abile maestria partendo da documenti ufficiali e via via mischiando realtà e finzione per colmare quei buchi che inevitabilmente la storia ci lascia.
Il racconto della vita di Artemisia parte da un punto ben preciso: il suo processo per aver subito violenza carnale.
Ci troviamo nella Roma seicentesca caratterizzata da una società fortemente patriarcale e maschilista. Questo è un punto fondamentale perché mi ha fatto capire come sia possibile che, pur essendo la vittima, Artemisia sia stata torturata, mentre rendeva la sua testimonianza, dalle corde che la Sibilla tendeva, torcendole la carne dei polsi e delle mani e che infine sia stata sottoposta a pubblica umiliazione.
Da questa vita tormentata Artemisia è riuscita a trovare l’ispirazione e la passione per le sue opere tutt’oggi ammirate. Una passione, la sua, che eclissa tutto il resto, famiglia compresa.
E come potrebbe essere altrimenti considerando l’esempio che le da il padre? O forse proprio per questo avrebbe dovuto capire le attenzioni che una figlia merita dal proprio genitore?
Artemisia Gentileschi è forte e determinata, ma fredda. Questo è ciò che mi ha colpito di più, la freddezza nei rapporti con le altre persone in netto contrasto con la passione che mette nelle sue opere.
In parte concordo con la scrittrice per il carattere che ha donato a Artemisia, la sua forza e la sua determinazione sono qualità che l’hanno premiata nonostante il periodo storico non fosse portato ad accogliere l’emancipazione femminile. In altri campi però la scrittrice si è presa alcune libertà e non vorrei che la freddezza nel suo carattere sia una di quelle.
È inutile sottolineare che quando ho a che fare con romanzi incentrati su personaggi realmente esistiti, faccio qualche ricerca per saperne di più…
Da quello che ho trovato mi sarei aspettata uno sviluppo maggiore della vita a Napoli che invece viene trattata brevemente e non sembra così importante come in realtà è stata.
Con questo non voglio dire che il romanzo non mi sia piaciuto, anzi, l’ho trovato bellissimo!!
E quando un libro ha anche la capacita di farti conoscere qualcosa di nuovo, cosa si può volere di più?
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