Opinione su La scatola dei bottoni di Gwendy - Steven king: Il finale? Inquietante!

Il finale? Inquietante!

11/06/2020

Vantaggi

NELL'ERA DELLA GLOBALIZZAZIONE TORNA LA FIABA

Svantaggi

personalmente non trovati ma va a gusti


Il maestro Stephen King e lo specialista del genere horror Richard Chizmar, coppia molto affiatata e collaboratori di lunga data, si cimentano in un’avventura dove i protagonisti sono principalmente dei ragazzi, dove non manca il fascino del mistero, dove primeggiano la magia e l’occulto ma è presente anche la realtà quotidiana e la società attuale americana; si tratta di un lavoro a due mani per una fiaba moderna che chiaramente fa paura.
Siamo ancora a Castle Rock, cittadina di provincia al centro di molte storie del Re del brivido, ora anche serie TV, in estate, tempo delle avventure e delle esperienze. Gwendy, un’adolescente di dodici anni, grassottella e complessata, tormentata dal bulletto del paese e dai suoi amici perché ‘ciocciottella’, tutte le mattine, da sola, corre su un promontorio chiamato La scala del suicidio, luogo impervio ma anche pericoloso, che nasconde segreti profondi e oscuri. Gwendy è una normalissima ragazza di provincia, responsabile e educata, amata dai genitori, famiglia del ceto medio, ha amichette con cui si confida, risultati buoni ma non eccelsi a scuola, anche se non riesce a fare sport.
La nostra storia inizia con Gwendy che corre, corre per sudare e dimagrire.
Un giorno, a rompere l’equilibrio della situazione iniziale, si presenta alla ragazzina sudata per la corsa, una figura misteriosa, magica e inaspettata, si presenta gentilmente e pacatamente come Mr. Farris; lo sconosciuto dimostra l’età del padre di Gwendy, indossa jeans neri, un pastrano nero e una camicia bianca, un piccolo ed elegante cappello nero, è caldo ma nonostante sia vestito pesantemente, non suda e non si scompone mai. Gwendy è coscienziosa e attenta, sa che non si deve dare confidenza agli sconosciuti, ma il signor Farris sembra conoscerla bene e conosce i suoi punti deboli, le sue intime sofferenze; si trova lì per farle un regalo: una scatola con bottoni colorati. Ecco allora che entra in scena l’oggetto magico; descritta approfonditamente forse il protagonista assoluto della storia, la scatola offrirà alla ragazza poteri magici, ma Gwendy dovrà stare attenta ai bottoni, soprattutto quello nero, analizzato approfonditamente e dall’aspetto inquietante. Gwendy sarà la custode e protettrice della scatola per molti anni, la dovrà nascondere, anche ai suoi genitori, è e sarà il suo segreto. Comincia così l’avventura della protagonista che vedrà litigi, gelosie, la scuola e l’università, conoscerà la passione e il grande amore, la sofferenza e la disgrazia, la crescita e la maturità, per poi incontrare di nuovo il signor Farris.
Una fiaba moderna sia per struttura che per contenuti, presenti anche tutti i risvolti inquietanti del genere, la magia e le peripezie; ci sono anche scene avventurose e incalzanti e chiaramente si sente la presenza di It. La scatola dei bottoni è anche un romanzo di formazione in cui l’adolescente incontra le varie prove da superare per entrare nel mondo degli adulti; ma è anche un romanzo sociale sull’adolescenza perché ci sono la scuola, il bullismo, il ragazzo disturbato, i problemi dei giovani della società del consumismo.
I personaggi sono ben descritti e perfettamente inseriti nel ruolo; Gwendy è la protagonista, adolescente matura ma insicura, il lettore si immerge immediatamente nel suo personaggio e rivive le sue avventure, la famiglia è presenta ma l’esperienza formatrice va fatta fuori dal nucleo familiare e affettivo; Mr Farris è il mago, il Faust tentatore che alla fine mostra anche l’aspetto angelico; la scatola è l’oggetto magico, il potere, l’aiutante dell’eroina; simpatico anche il venditore di monete, esperto di numismatica, bella figura e ben tratteggiata; non mancano il bullo, antagonista crudele, e l’amica gelosa.
Corredata da bellissime illustrazioni di Ben Baldwin e Keith Minnon e da una grafica stupefacente, caratterizzata da stile scorrevole, fresco e accattivante, la storia si segue con interesse e non lascia in pace il lettore fino all’ultima pagina.
Il finale? Inquietante!

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Altre opinioni degli utenti su La scatola dei bottoni di Gwendy - Steven king

  • fb-656
    opinione inserita da Silvia Bollini il 02/07/2020
    Da sempre amo il Maestro King, fin da ragazzina, nel corso degli anni ho letto gran parte delle sue opere – da Misery a La bambina che amava Tom Gordon – tuttavia, durante i miei pomeriggi trascorsi a...
    Continua a leggere >
    diverso
    Cosa non mi ha convinta di questo libro? Innanzitutto, per i miei gusti, la marcata assenza di horror, quell’horror “alla King” che ti fa subito pensare al ghigno malefico di It oppure alle spettrali auree colorate che circondano le persone, così viste dal Sig. Roberts in Insomnia.
  • filicolorati
    opinione inserita da filicolorati il 13/06/2020
    Uno scritto di King solitamente è tra il macabro e l'oscuro e questo racconto lo è ma molto velatamente. Una storia di una scatola di bottoni che aiuta la proprietaria, Gwendy, a diventare adulta in m...
    Continua a leggere >
    Il regalo è una scatola (“I piccoli bottoni sopra, sei in gruppi di due e uno alle estremità. Otto in totale”), che sembra magica (“Tutto quello che esce da qui è tuo, i cioccolatini e le monete, perché la scatola ti appartiene”) e per questo va custodita in gran segreto (“I segreti rappresentano un problema, forse il maggiore di tutti. Sono un peso per la mente e occupano spazio nel mondo reale”).
    Conclusa la lettura sono rimasta un po' delusa, non perché l'opera sia breve (avete mai letto un racconto fantastico di Buzzati? Sicuramente non è lungo 1000 pagine) ma perché gli interrogativi suscitati non sono né lasciati in sospeso in modo del tutto inquietante, né spiegati come il lettore si sarebbe aspettato. Mi è sembrata quindi una lettura sì piacevole, ma alla fine un po' superficiale.
  • blase
    opinione inserita da blase il 11/06/2020
    Ci troviamo a Castle Rock dove di cose ne sono successe di tutti i colori, e questa volta il Re insieme a Richard Chizmar specialista del genere horror ci vogliono raccontare la storia di Gwendy Peter...
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    80%
    Consiglio questo libro per chi è alla ricerca di un libro con una storia originale, non impegnativo e non lungo da leggere
    non trovati
  • kira1992
    opinione inserita da kira1992 il 07/06/2020
    Definirei questo romanzo horror "La scatola dei bottoni di Gwendy" diverso da tutti quelli scritti dal maestro King, infatti abbiamo una collaborazione Stephen King e Richard Chizmar. Direi promosso, ...
    Continua a leggere >
    100%
    Il ritmo è molto veloce
    da King, mi sarei aspettata qualcosina di più, perché quello che ci presenta è veramente la versione "base" di sé stesso.