Una controversa testimonianza
Vantaggi
curiosità e tensione
Legal-thriller, questo è il genere di cui Scott Turow fu considerato uno dei padri fondatori col suo "Presunto innocente". Si tratta di gialli, thriller che seguono in modo particolare lo sviluppo a livello di inchiesta e successivo processo. Anche il suo ultimo romanzo, precisamente "La testimonianza" segue questo impianto generale, ma la trama viene sviluppata su un settore nuovo cioè quello del Tribunale Internazionale di Giustizia sito a L’Aia. Esso si occupa di crimini di guerra e Turow parla in particolare della sezione della Corte predisposta all’ultima guerra in Jugoslavia con stragi ed eccidi come quello terribile di Srebeniza. La testimonianza parte appunto da un testimone definito chiave che, appartenente alla minoranza Rom, rivela che in un paesino della Bosnia, Barupra, i 400 zingari ivi rifugiati furono chiusi in una grotta vicina e poi fatti saltare da un commando non meglio identificato. Il protagonista però non è il testimone, ma un avvocato americano, Bill Ten Boom, che decide dopo il divorzio, di cambiare la propria vita e di accettare un posto nuovo e prestigioso (anche se non molto remunerativo) a L’Aia, presso Il Tribunale Internazionale. Egli viene subito messo in campo e si trova a dover fronteggiare la testimonianza sugli zingari di Barupra: cominciano così i viaggi che lo portano in Bosnia, negli Stati Uniti e poi di nuovo a L’Aia alla ricerca di informazioni, ma soprattutto della verità, una verità che non si era aspettato, e che non piace a molte persone. Libro interessante e potente anche per le tematiche toccate: assolutamente consigliato.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
Segnala contenuto
Scrivi un commento