Non è tutto oro quello che luccica
“La Valle oscura” (in inglese -Uncanny Valley-) si riferisce alla famosissima Silicon Valley che indica la parte meridionale della Baia di San Francisco, in California (Usa) riferendosi all'insieme di tutte quelle piccolissime, piccole e grandi o grandissime aziende che qui si sono formate e sono diventate il centro dell'innovazione tecnologica a livello mondiale.
Quindi Anna Wiener parla a cuore aperto della valle in cui ha lavorato per molto per cercare di tirare le somme di un'esperienza comunque fuori dal comune e lo fa in modo anche ironico e a volte comico. “La Valle Oscura” si presenta allora come un resoconto, un memoir, un insieme di pensieri e di valutazioni su un mondo che crediamo di conoscere perchè coinvolge la vita di tutti, ma che invece rimane “una valle oscura”.
La sua vita all'inizio non appare certo idilliaca: laurea in Sociologia sì, ma impiego sottopagato in una piccola casa editrice in una Brooklyn dove viveva con un'amica in un appartamentino così vecchio, come dice lei stessa che ”vi si respirava la storia” in un ambiente decisamente analogico.
E allora perchè non cambiare e cercare qualcosa di meglio?
D'altra parte, in breve NY stava diventando la periferia dell'Impero Americano a favore della California col suo fermento tecnologico e le sue innovazioni. Ed eccola ora nella multiculturale San Francisco, ma anche di fronte ad un vero shock culturale rispetto al mondo in cui aveva vissuto fino a quel momento.
Il racconto della Wiener mi ha ricordato molto un altro libro uscito sull'argomento ( e di cui avevano girato anche un film), precisamente “Il Cerchio” di Dave Eggers e in particolare di una delle frasi pronunciate dalla protagonista “Mio Dio, questo è il Paradiso”, rivelando poi che il paradiso proprio non era, forse il contrario.
Anna Wiener traccia i contorni di questo nuovo mondo: libera e totale espressione, rifiuto di ogni gerarchia, nessun orario preciso di lavoro, nessuna formalità neppure con le alte sfere.
Esattamente come ne “Il cerchio” (che però era un romanzo”) dopo qualche mese di ambientazione, Anna comincia ad avere dei dubbi sulla perfezione della Valle che da splendente ed innovativa, le diventa semplicemente -oscura-. E intanto Anna si accorge che dietro tutta quella libertà c'è in realtà una stessa strutturazione gerarchica stabilita di fatto se non per scritto, con sempre gli stessi difetti come microaggressioni sessuali o discriminazioni di vario tipo.
L'altalena allora comincia: da una parte Anna è ancora affascinata da questo mondo nuovo, dall'altra comincia a desiderare di uscirne per un qualcosa di più personale e tranquillo: resoconto dettagliato, memoir da leggere.
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