Oro che gronda sangue...
Ho trovato nella mia libreria questo libro di qualche decennio fa e non avendolo ancora letto, l’ho ripreso in mano, ma la prima cosa che mi ha colpito è che l’autore, un bravo scrittore di romanzi storici, sia scomparso nel nulla, dimenticato non solo dalle case editrici, che non lo hanno più ristampato, ma anche dalla sua stessa città. Il romanzo comunque è il classico romanzo alla Tacconi che adorava il genere storico: questa volta, la vicenda ha come contorno la sanguinosissima conquista del territorio inca. Sempre a questo proposito, mi sono ricordata certe chiese spagnole come per esempio la Cattedrale di Toledo, o anche chiese del Portogallo che hanno altari che straboccano d’oro e grondano invece sangue, il sangue degli indigeni sterminati senza pietà per avere i tesori in oro e argento. Proprio su questo, si innesta la vicenda, cioè sulle proteste che alcune persone pietore, sacerdoti e non, cominciarono ad inoltrare al Trono di Spagna, chiedendo un controllo accurato per il modo in cui venivano decimate le popolazioni locali. Così, ecco che il Re di Spagna accetta questa richiesta ed invia in incognito Don Pedro de Cordova che, fingendosi uno studioso di piante e animali, si accorge della verità delle critiche giunte in Spagna. Nei suoi giri, gli viene data come guida una ragazza, la piccola Queri, Vergine del Sole che sarebbe stata destinata all’Inca. Tra i due nasce un amore più forte delle differenze culturali e religiose...
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