Un giro in Val Sabbia!
Facendo il giro della Gardesana, all'altezza di Salò erano già diverse volte che leggevo le indicazioni per il Lago d'Idro.
Informandomi brevemente su internet e guardando qualche foto, abbiamo deciso di visitarlo durante qualche giorno di vacanza ad aprile 2017.
Da Salò anzichè proseguire per Gardone si seguono le indicazioni appunto per il Lago d'Idro.
Il problema è che il lago non è ben segnalato ed ad un certo punto si perdono le indicazioni.
O sapete in che ordine si susseguono i paesi o avete un gps oppure dovrete chiedere indicazioni.
La terza opzione è quella che ci è stata più d'aiuto ma non vi nascondo che ci siamo persi più volte per arrivare finalmente poi a questo bel lago che volevo tanto visitare per curiosità e che alla fine vale la pena non perdersi.
Siamo nella Val Sabbia, in provincia di Brescia ad un passo dalla provincia di Trento e precisamente sopra il Lago di Garda.
Il lago d'Idro è alimentato principalmente dal fiume Chiese, è al momento balneabile ma essendo aprile nessuno stava sguazzando, semplicemente ci si godeva il sole di una bella giornata primaverile ma molto fresca in cui il piumino indosso era indispensabile.
Il Lago d'Idro attraversa vari comuni che si susseguono uno dopo l'altro su una sola parte dato che la sponda opposta non è attraversabile con l'auto ed è costituita solo da monti e vegetazione.
Ci siamo fermati ad Anfo.
Abbiamo parcheggiato gratuitamente, in un piccolo bar quasi vuoto abbiamo chiesto un aperitivo dopodichè abbiamo passeggiato brevemente per un sentiero pedonale ben asfaltato circondato di belle case, vegetazione ed ovviamente dal Lago che riluceva in tutto il suo splendore.
Limpido ed azzurro, è stato piacevolissimo sedersi sulle belle panchine di legno ed ammirare le margherite che sbocciavano, le papere che sguazzavano, godersi il sole e l'aria ancora fresca oltre che beneficiare del potere rasserenante dell'acqua lievemente increspata e lucida.
Non abbiamo passato l'intera giornata sul Lago d'Idro ma solo la mattinata perchè era previsto un moto raduno che proprio mentre ce ne stavamo andando ha iniziato ad intasare la strada di rombi assordanti, clacson e traffico infernale.
Un paradiso distrutto da una mandria di giacche di pelle, caschi colorati e tubi di scappamento.
Siamo fuggiti a gambe levate e magari torneremo d'inverno quando i motociclisti ripongono i propri bolidi in garage lasciando l'ambiente lacustre libero da casino e puzza di benzina.
Sbagliare strada mille volte prima di arrivare ha valso la pena!
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