La felicità è pensare agli altri
“Last Christmas” del regista Paul Feig, anno 2019, è un film che mi è piaciuto davvero molto e che definirei piacevolmente inaspettato: siamo abituati ai cinepanettoni, a film che spingono a ridere con scene e battute magari non proprio natalizie, ma qui la storia è diversa, semplice, intrigante, capace di coinvolgere lo spettatore dall'inizio alla fine. I due protagonisti sono da una parte una ragazza, Kate, che lavora vestita da elfo in un negozio natalizio nel centro di Londra e che sogna e spera di trovare l'amore, ma che è in crisi perchè ha avuto gravi problemi di salute che sembrano superati, ma che comunque l'hanno costretta a cambiare comportamenti ed abitudini. Sogna anche di diventare cantante e passa da un'audizione all'altra, ma viene sempre respinta.
Dall'altra c'è lui, Tom che Kate conosce casualmente davanti al negozio dove lavora, e comincia a passare del tempo con lui che la calma, la tranquilllizza e le dice di provare a pensare un po' agli altri spostando l'attenzione al suo esterno per non essere sempre negativa. Kate si innamora di lui, per diversi giorni non lo trova, ma comincia a seguire i suoi consigli, per esempio aiutando nel centro per senza casa di cui le aveva parlato Tom. Il finale è davvero a sorpresa.
Ottimi gli interpreti, Emilia Clarke (Kate) completamente diversa dalla regina del Trono di spade, qui molto più naturale e comunicativa, poi Henry Golding (Tom), Emma Thompson, splendida nell'incarnare la madre di Kate.
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