Opinione su Le due città - Charles Dickens: Poco conosciuto ma molto bello....

Poco conosciuto ma molto bello....

07/05/2020

Vantaggi

Romanzo storico a forti tinte, Le due città narra le vicende private di un gruppo di persone coinvolte nel vortice degli eventi della Rivoluzione francese e del successivo periodo del Terrore.

Svantaggi

a volte non facile da leggere ma.....


Un classico, anche se non tra i più conosciuti, del romanzo inglese dell'Ottocento dall'autore impegnato per eccellenza nel genere a metà tra sociale e storico, racconta la storia di due famiglie, Manette ed Evremonde, separate dal ceto di provenienza, e riunite dal destino nel turbine sanguinario della Rivoluzione Francese. Per i lettori della metà dell'Ottocento leggere del Terrore giacobino non doveva essere poi tanto diverso da quanto non lo sia per noi leggere un racconto della 2a Guerra Mondiale.
L'orrore per gli eccessi di Mme Guillotine - e per gli isolani compatrioti di Dickens anche le paure legate alla minaccia bonapartista - non era ancora del tutto scemato e la consapevolezza che essi erano il frutto velenoso di un ancien regime ingiusto e oppressivo, tanto quanto duro a morire stentava ancora a mettere radici. In questo scenario il significato 'sociale' del romanzo dickensiano si pone accanto, sia pure con le sue fortissime diversità, ai successivi sviluppi del naturalismo letterario francese.

Dickens condanna l'ignobiltà di una casta che aveva perso, in Francia, il diritto a rivendicare il ruolo di guida morale e civile della nazione e insieme anche la crudeltà scaturita dall'opposizione a quei soprusi. La saga degli Evremonde, schiatta di nobili francesi oppressori della plebe, il cui discendente, che aveva rifiutato l'eredità in nome della propria coscienza morale, si trova a pagare incolpevole le ingiustizie dei padri, sembra solo confermare che lo spargimento di sangue invoca altro sangue in espiazione.

Le due città evocano, nel parallelismo - anche se con esiti diversi - delle vicende giudiziarie di Darnay/Evremonde a Londra e Parigi, una sorta di dualismo tra l'equilibrio del sistema anglosassone e l'estremismo dei Lumi francesi. Una simile contrapposizione si trova, anche nella somiglianza fisica che per due volte assume un significato salvifico -e doppiamente salvifico, quando serve anche come riscatto delle proprie nefandezze - nel duo Darnay/Carton. Uniti e divisi dall'amore per la stessa donna i due finiscono per formare quasi un unico personaggio dalle molteplici sfaccettature.

Il racconto non ha un protagonista principale: tutti i suoi personaggi fanno parte di una storia corale, la cui composizione arriva alla fine attraverso un sacrificio scelto e perciò atto a redimere. Nella semplicità borghese della storia - i personaggi coinvolti sono un medico, un funzionario di banca, un'istitutore, un vinaio - si agita sotto traccia il tema delle colpe dei padri che ricadono sui figli e della rottura, per mezzo appunto di un sacrificio quasi eroico, della catena della colpa. Emergono, ed è forse uno dei primi casi in letteratura, le folle come protagoniste: la massa umana, che assalta la Bastiglia, prigione simbolo dell'oppressione feudale, dove era stato imprigionato attraverso le famigerate lèttres de cachet - in pratica dei mandati d'arresto in bianco - anche il vecchio Manette, si identifica fisicamente nel quartiere di Saint Antoine.

Il delirio della folla assetata di sangue trova le sue furie in Mme Defarges e la sua amica, ribattezzatasi Vendetta, sinistramente intente a lavorare a maglia inflessibili liste di proscrizione; il suo giustiziere nel boia Samson; il suo circo nelle carrette che portano i condannati al patibolo sotto gli occhi di spettatori pronti a contare la razione quotidiana di teste mozzate con appetito insaziabile.

Sembra dominare su tutto lo svolgimento del racconto un destino beffardo, per cui lo stesso Manette si trasforma in accusatore dell'amato genero ma il lieto fine è, inevitabilmente, garantito dalla fede in sorta di provvidenza che non può - su questo il lettore non ha dubbi né tanto meno suspence - lasciar soffrire ingiustamente, o meglio senza criterio, degli esseri umani che si sono comportati secondo giustezza. Mancano le 'tinte forti', onestamente, e di sicuro la narrazione risente dell'essere modulata per la pubblicazione a puntate in appendice. Così come lo stile rischia di apparire, almeno secondo il gusto moderno, sovraccarico di pathos: troppo spazio lasciato alla cornice storica ridondante di dettagli a scapito, in genere, dei singoli personaggi, che paiono non del tutto cesellati.
Ma privilegiare il lato descrittivo rispetto all'introspezione è uno dei tratti salienti della narrativa di Dickens.

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Altre opinioni degli utenti su Le due città - Charles Dickens

  • filicolorati
    opinione inserita da filicolorati il 06/07/2020
    Probabilmente ci saranno migliaia di lettori, il fior fiore di tutti i più grandi estimatori di Charles Dickens, avidi e impavidi, prodigi di letture difficili o nascoste, candidati così eccellentemen...
    Continua a leggere >
    Un bel mondo quello in cui viviamo, quando non solo questo è possibile, ma molte altre cose sono possibili, e non soltanto possibili ma che avvengono... Che avvengono, capite?! Sotto questo cielo, ogni giorno.
    Cerchio politico e sociale che è un ingranaggio arido, crogiolante, stridulo che ci induce a vivere in un mondo a parte, fra tenebre e sogni, nella bruma incoerente di incubi che fanno vacillare ogni contorno, aggrinzire ogni forma, dilatando le cose come chimere e gli uomini come fantasmi.
  • blase
    opinione inserita da blase il 11/05/2020
    Il titolo originale del libro era A tales of two cities. Charles Dickens pubblicò per la prima volta questo romanzo nel 1859 che, insieme a Barnaby Ruge costituisce il suo unico romanzo storico. Venne...
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    100%
    La capacità di capire così bene l'animo umano
    non sempre reperibile
  • fb-edoardoderosa
    opinione inserita da Edoardo de Rosa il 20/09/2017
    "Le due città" è un romanzo del rinomato scrittore inglese Charles Dickens. Pubblicato nella metà dell'Ottocento, si dipana tra due capitali europee, ovvero Londra e Parigi, nel turbolento periodo a c...
    Continua a leggere >
    Romanzo storico apprezzabile
    Stile qualche volta ampolloso