Le verità sospese
Proprio l’altra sera parlavo con mio figlio di un articolo che aveva letto circa una ricerca sulla validità dei ricordi, sì perché noi siamo sicuri al 100% della forza eidetica della nostra memoria, ma spesso quello che ricordiamo è per i più diversi motivi distorto, come se noi stessi costruissimo per noi stessi della fake news.
Ho pensato a questo guardando questo film -Le verità sospese- che non è semplicemente un thriller, ma una profonda analisi psicologica: in realtà l’analisi del crimine è indiretta e non è l’argomento diretto del racconto. E’ come se pensando al fatto che veniva trasmesso dai media, la persona coinvolta ne traesse la spinta per rintracciare dentro se stesso la verità. Insomma in una concomitanza di fatti, uno scrittore che ha scritto un’autobiografia sugli anni della propria crisi, dei maltrattamenti subiti, degli abusi compiuti dal padre, si rendesse conto nello scontro con la realtà che i suoi ricordi erano stati modificati a suo vantaggio negando i propri difetti.
Io lo considero un bel film perché fa riflettere: il crimine fa riflettere lo scrittore su sé stesso, e pensando allo scrittore anche noi possiamo fare un pensierino sul problema.
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