Opinione su L'educazione di Tara Westover: UNA STORIA DI IDENTITÀ
UNA STORIA DI IDENTITÀ
06/05/2020
Vantaggi
splendido
Svantaggi
personalmente non trovati anzi .....toccante
La storia, toccante e profonda, di una donna, l’autrice, figlia di “anarco-survivalisti” dell’Idaho, con un padre violento e bipolare, schiava di tali mormoni, con enormi difficoltà di sopravvivenza a credenze e miti astrusi e privi di logica. Lei vive sotto la montagna, chiamata “la principessa”, che è il loro punto di riferimento e di protezione. Il loro mondo nasce e finisce lì, attendendo la fine del mondo, intorno agli anni 2000. Qui contano solo i messaggi di Dio e quello che Gene, il padre, predica. Lei e i suoi sei fratelli, non vanno a scuola, non vanno dal medico, non si vaccinano, per l’anagrafe non esistono! Si rispetta la parola del Signore e si attende la fine spettacolare: il padre Gene detta le regole ed istruisce i figli, la madre fa l’ostetrica, cura attraverso tisane ed infusi. Tutto ciò che accade nel mondo esterno è il male, è rappresentazione del demonio. Ai ragazzi viene insegnato dalla madre a leggere e a scrivere; ma soltanto al fine di leggere ed imparare le Sacre Scritture e contare per la sopravvivenza.
Tara a diciassette anni fugge da questa famiglia integralista e decide di studiare. Va all’Università, si laurea, consegue un dottorato. Dalla famiglia è ripudiata, la chiamano e la considerano “una puttana”. La sua salvezza è una sola, ed è insita ne:
“L’educazione”.
La sua rinascita passa attraverso un processo di crescita, di acquisizione del proprio sé e della propria personalità, non senza fatica né dolore. Un racconto coraggioso, intimo ed intimistico, una rinascita profonda ed intensa che colpisce ed affascina nel profondo. Un memoir dal forte impatto narrativo e dal solido costrutto.
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SINOSSI: Tara, la sorella e il fratello sono nati in una famiglia di mormoni anarco-survivalisti delle montagne dell'Idaho. Non sono stati registrati all'anagrafe, non sono mai andati a scuola, non hanno mai visto un dottore. Sono cresciuti senza libri, senza sapere cosa succede all'esterno o cosa sia successo in passato. Fin da piccolissimi hanno aiutato i genitori nei loro lavori: d'estate, stufare le erbe per la madre ostetrica e guaritrice; d'inverno, lavorare nella discarica del padre, per recuperare metalli. Fino a diciassette anni Tara non ha idea di cosa sia l'Olocausto o l'attacco alle Torri gemelle. Con la sua famiglia, si prepara alla prossima fine del mondo, accumulando lattine di pesche sciroppate e dormendo con il sacco d'emergenza sempre a portata di mano. Il clima in casa è spesso pesante. Il padre è un uomo dostoevskiano, carismatico quanto folle e incosciente, fino a diventare pericoloso. Il fratello è chiaramente disturbato e diventa violento con le sorelle. La madre cerca di aiutarla ma rimane fedele alle sue credenze e alla sottomissione femminile prescritta. Poi Tara fa una scoperta: l'educazione. La possibilità di emanciparsi, di vivere una vita diversa, di diventare una persona diversa. Una rivelazione. Il racconto di una lotta per l'auto-invenzione. Una storia di feroci lealtà famigliari e del dispiacere che viene nel recidere i legami più stretti.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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