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1 Opinioni per Living Wild. Il manuale definitivo di sopravvivenza - Bear Grylls
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  • little51
    Io... Survivor?
    opinione inserita da little51 il 21/03/2017
    Arrivano gli zombie... scoppia un’epidemia globale… scendono gli alieni. Sei costretto a scappare e a lasciare tutto e a… sopravvivere con quello che trovi… Come nella serie inglese Survivor in cui una terribile influenza spazzava via di colpo milioni di persone... pochi medici... pochissimi ingegneri… pochissime persone qualificate... la gente allo sbando… travolta dai violenti e da chi è capace solo di usare la forza a proposito e a sproposito! E allora? Sopravvivere è poi così difficile? Survivor, oh sì! Ma scendendo con i piedi per terra, chi di noi sa accendere un fuoco anche piccolo senza accendino fiammifero o anche con fiammifero ma con legna un po’ bagnata? Quanti sanno riconoscere le erbe, quelle utili per curarti o nutrirti o quelle velenose? Quanti sanno quali funghi sono nocivi? Quanti conoscono gli alberi, le bacche, quanti distinguono more ribes e altri buoni frutti di bosco? Quanti sanno quali animali ci sono ancora allo stato brado e che livello di rischio hanno per noi? Mi ricordo sempre quel bellissimo fumetto De Agostini sulla Storia dell’uomo che mostrava tutte le occasioni capitate ad un uomo primitivo, a quello che ascoltava la saggezza e sopravviveva, a quello che invece faceva sempre di testa sua e… finiva col mal di pancia o di testa, con diarrea o peggio morto stecchito! Mi ricordo anche di quanto mio figlio lo abbia letto sfogliato usato da solo e con amici così come aveva fatto quando era piu’ piccolo col famosissimo “Manuale delle giovani marmotte”! Ebbene mi sono ritrovata in libreria questo libro sulla sopravvivenza e... me lo sono letto! E tutto d’un fiato! L'autore è Bear Grylls. Chi è Bear Grylls, l’ultimo sopravvissuto, il Re della natura selvaggia? Be’ come presentazione vale una frase con cui egli ogni tanto si definisce: “Sono precipitato in crepacci, rimasto bloccato tra le rapide, sfuggito a squali e coccodrilli e sopravvissuto a morsi di serpenti”. Edward Michael Grylls (Uk, 1974) è piu’ noto col soprannome di Bear (Orso) che gli fu dato dalla sorella alla nascita. Esperto in karate, in free climbing, vela, si arruolò mell’Esercito (Paracadutista) e per alcuni mesi fece diverse scalate sull’Himalaya. Ottenne il titolo di Istruttore in Sopravvivenza e di Patrol Medic e fu nominato Capo dell’Associazione Scout Uk. Il programma televisivo che gli ha dato la fama è stato “Man vs. Wild”, noto in Italia col titolo -L’ultimo sopravvissuto-. Bear è un vero Indiana Jones e nello stesso tempo è conduttore televisivo, scrittore, naturalista, alpinista e...avventuriero… il libro è arricchito da molte fotografie di Bear o di un altro scout in azione o del materiale necessario, ma anche molti disegni utilissimi come per es. il lavabo da campo o i vari tipi di nodo. Per ogni -missione- vengono indicate anche soluzioni alternative (nel caso non avessimo certi materiali consigliati) e poi vari suggerimenti per esercizi di preparazione e allenamento. Il manuale è dedicato da Bear a tutti gli scout del mondo perché siano pronti ad affrontare le difficoltà acquisendo molte capacita e un forte spirito di condivisione e a motto, ha inserito una frase del celebre inglese fondatore del movimento scoutista, cioè Baden Powell: -Finchè sei vivo non arrenderti!-. Lo spirito dello scout è quello di non arrendersi mai, di procedere e risolvere le varie difficoltà che si incontrano, aiutandosi e condividendo le proprie abilità, come nell’altra frase inserita a motto e presa da Flecker “The golden journey to Samarcanda”, e precisamente: -Siamo i pellegrini, maestro; andremo sempre piu’ lontano: forse oltre quel monte azzurro striato di neve, su quel mare furioso o scintillante”. Basta scorrere l’indice per capire che le indicazioni, i consigli, gli insegnamenti riguardano sia l’aspetto fisico o materiale che quello spirituale, dall’equipaggiamento all’allestimento di un campo base, dal pionering al fuoco e alla cucina da campo, dalle tecniche di esplorazione al primo soccorso e salvataggio fino alla cura di mente, corpo e spirito. Esplorare e vivere liberi nella natura, riconoscere le difficoltà e i propri limiti, imparare i trucchi, i segreti della natura, vivere e superare la paura comprendendo che la vita è una continua avventura che va vissuta con coraggio e...abilità che però non si improvvisano. Quello che bisogna capire bene è che la natura è meravigliosa, affascinante, ammaliante, ma pericolosa e questo non solo se ci troviamo in un deserto, nella savana o su un ghiacciaio, nella foresta amazzonica o in una palude piena di alligatori, ma anche dietro la porta di casa, per es. durante una piacevole scampagnata in campagna alla domenica. Immaginiamo di essere fuori e che scoppi improvvisamente un temporale senza un riparo e lontani da tutto e tutti...come comportarci? Insomma capitolo per capitolo, Bear ci spiega ...come accendere un fuoco, cosa mangiare e come orientarsi, come offrire un aiuto medico o come mimetizzarsi o comportarsi di fronte ad un animale di cui non conosciamo l’aggressività e la pericolosità. Ma anche come costruirsi una doccia improvvisata o tenersi in allenamento con esercizi costanti, come riconoscere le impronte degli animali (anche per non finire -in bocca al lupo-), come pescare senza attrezzi ma anche come conservare sempre per sicurezza razioni di cibo per -tempi bui-! Ad ogni capitolo sono inserite pagine intitolate -Racconto intorno al fuoco- in cui Bear parla di aneddoti ed esperienze varie per documentare ciò che spiega con episodi di vita vissuta in cui spesso ricorda i corsi di addestramento SAS per agenti speciali dell’Esercito Britannico. Uno di questi mi è rimasto particolarmente impresso, quello sul fuoco che è nostro amico in tantissime occasioni, ma in caso di guerra può diventare nemico perché ci segna all’altra parte e può essere causa di morte. Un soldato amico di Bear aveva partecipato con soldati stranieri ad una missione di addestramento: erano stracarichi di materiale eliminando tutto il superfluo e sacrificando in parte anche le razioni alimentari. Tornati al campo alla sera, si affrettarono ad accendere un fuoco per mangiare qualcosa di caldo, ma per la stanchezza e la fame e la fretta non seguirono le regole base di sicurezza. Presa un’esca di erba secca, passarono subito a grossi ceppi pensando che il fuoco avrebbe attecchito, ma niente da fare e così riuscirono a finire tutte le esche senza neanche un misero focherello da boy scout. Alla fine, l’amico di Bear intervenne per aiutarli preso anche da una certa pietà e da...una certa fame! Questo esempio però serve a capire che in caso di vero pericolo in cui sia in gioco la stessa sopravvivenza (e può succedere anche durante un’escursione in montagna) è indispensabile conoscere e applicare sempre le regole per ogni cosa, imparando dagli errori propri e altrui e questo non solo per un soldato ma anche per un buon escursionista. Naturalmente le regole di sopravvivenza devono partire già nella preparazione dell’uscita o missione o escursione e una cura particolarissima va dedicata a due cose: l’abbigliamento e lo zaino. Il buon survivor sa che per equipaggiarsi, deve partire vestito a strati per potersi proteggere da ogni variazione climatica tenendo conto che col passare delle ore, ci possono essere forti escursioni termiche (persino nel deserto) e si può passare dal sole intenso al temporale o alla grandine con vento gelido in pochissimo tempo, quindi bisogna essere pronti per difendersi da tutto, vento-pioggia- freddo- caldo- sole. Secondo un vecchio detto poi -un soldato non è altro che i suoi piedi...- e questo perché camminare con scarpe inadatte strette o larghe che siano, può essere causa di morte o di ferite tali che renderanno impossibile avanzare. Così le scarpe o gli scarponi devono essere adatti al terreno, comodi e già usati, non partire mai per es. con scarpe nuove di cui non si conoscono le caratteristiche in rapporto al...nostro piede. L’altra cosa da curare al massimo prima di partire è lo zaino (che dovrebbe già essere scelto con la dovuta attenzione!) mettendo tutto il necessario, tutto e sottolineo tutto, ma tralasciando ogni cosa superflua, faccio un esempio in un’escursione l’Ipod può essere lasciato comodamente sul letto, ma non un coltello d quelli multifunzione. Un’altra cosa da ricordare è per es. quella di proteggere ogni cosa, dalle razioni ai ricambi vestiti agli utensili con buste di plastica in quanto non esistono (specie con determinate condizioni) zaini perfettamente impermeabili e tenere tutto all’asciutto diventa fondamentale. Be’, per concludere, buona escursione, ma prima di partire per qualunque destinazione non fa male dare un’occhiata o meglio una lettura attenta a questo libro: OCCHIO A BEAR E AI SUOI CONSIGLI!!!
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    prepararsi... è meglio
    nessuno