Opinione su Logan - The Wolverine: Logan e il suo canto del cigno
Logan e il suo canto del cigno
02/10/2019
Vantaggi
Trama, personaggi e interpretazioni, conclusione, diverso dagli altri cinecomic
Svantaggi
Qualche lungaggine, è necessario aver visto anche gli altri film
È questo il perno principale di Logan, la pellicola cinematografica del 2017 diretta da James Mangold, l'ultima incentrata sul noto mutante di casa Marvel dopo i film del 2009 e 2013. Hugh Jackman veste ancora una volta i panni dell'artigliato canadese, ma questa volta lo ritroviamo in un futuro relativamente lontano, nel 2029, in ambientazioni nuove e con soltanto uno dei suoi vecchi amici, l'ormai avvizzito e malato telepate Charles Xavier (o Professor X), interpretato sempre da Patrick Stewart. Anche Wolverine alias Logan non è al massimo della sua forma. Tutto attorno a lui è diverso, non ci sono più mutanti, la sua forma fisica ha perso il vigore di una volta, guarisce lentamente, tossisce spesso e deve prendersi cura di Charles e degli attacchi mentali che quest'ultimo scatena non intenzionalmente. Accanto a loro due c'è anche un altro mutante albino, Calibano. La calma apparente che circonda questi tre personaggi viene sconvolta nel momento in cui Logan si ritrova a dover affrontare una situazione inattesa. Una bambina ricercata da alcuni loschi figuri, infatti, gli viene affidata da una donna. Sotto a questa bambina si cela un segreto più grande che non solo coinvolge Wolvie direttamente, ma anche tanti altri bambini.
Logan, che nel frattempo non ha perso la sua scontrosità, deve suo malgrado gestire la ragazzina, Laura. E subito scopre che quest'ultima, atttaverso alcuni esperimenti, possiede le sue stesse abilità: è dotata di artigli e ha un fattore di guargione rapido. Per Logan, Charles e Laura ha inizio un viaggio per raggiungere la destinazione in cui ci sono altri bambini mutati e ricercati da una banda che sta incessantemente alle calcagna di Wolverine in quanto vogliono riprendersi la bambina.
Il film ha un tono molto diverso da quelli a cui le pellicole Fox sulla Marvel ci hanno abituati. La storia sembra tinta di western e le location esasperano queste sensazioni. I protagonisti sembrano realmente invecchiati e si avverte la fatica di Logan, la sua stanchezza mentale peggiorata anche da tutto il suo trascorso travagliato. Hugh Jackman incarna lo spirito della sua controparte in maniera sempre encomiabile, anche ora che deve mostrare maggiore tormento fisico e menale. E l'attrice di Laura è di una bravura mostruosa per l'età che ha. Le loro interpretazioni costituiscono solo un altro dei tanti pregi del film. In questa storia ambientata nel futuro, si possono scorgere i dettagli che rendono un film una produzione d'autore. Le inquadrature, la meticolosità con cui i dettagli vengono introdotti e quell'essenza differente dagli altri cinecomic costituiscono pregi lodevoli. La storia fonde i generi più disparati, a partire dall'azione, passando per l'avventura fino ad arrivare al dramma. E in questo senso, si percepisce la carica che i fumetti impongono. Sì perché i fumetti sono presenti anche materialmente nella storia e l'intera sceneggiatura è basata su un'opera celebre dedicata appunto a Logan.
In questo film l'attenzione non viene mai posta su fronzoli futili e la violenza non è mai fine a se stessa. I riflettori sono tutti rivolti a Wolverine e a chi gli orbita attorno. Qui il mutante deve fronteggiare un'altra sfida e, come sempre, gli ostacoli sono numerosi. Al suo fianco c'è questa new entry, Laura, una versione femminile in maniatura di Wolverine. Il duo che formano è taciturno, è fatto di sguardi, di tentativi di comprendersi meglio e di trovare l'uno nell'altro un punto in comune perché entrambi sanno di essere legati molto in profondità.
L'intera vicenda si dilata per svelare sempre qualche nuovo dettaglio, per inglobare al suo interno qualcuno o qualcosa di inatteso, per fornire spiegazioni. La narrazione si prende i suoi tempi, che pertanto certe volte gravano, e si rifiuta di saltare subito alle conclusioni e preferisce creare un crescendo di tensione e di mistero senza comicità, con dialoghi asciutti e tanta spontaneità. C'è parecchio sangue nel corso dello sviluppo della trama, tanti trafiggimenti (ripresi con tutta la perizia possibile), altrettanti proiettili sparati da e su chiunque e scene di lotta (coreografate divinamente) che non risparmiano nessuno. Ci sono antagonisti dal taglio classico ma spietati tanto quanto Wolverine. Ma c'è anche un finale che è solo l'ultimo dei diversi colpi di scena presentati con audacia nelle ore precedenti. La battaglia finale non tradisce la cupezza mostrataci dalla trama. La sua conclusione tira il cuore ma in un certo senso mi ha fatto sentire una piccola dose di pace, quella che Logan ha ricercato da sempre per la sua vita durata più del possibile.
Insomma, in Logan ci sono quasi tutte le componenti che possono essere riscontrate sia in un film fatto bene che in una storia a fumetti che lascia il segno nella testa dei lettori. Eppure, la bravura di coloro che hanno lavorato a questa pellicola è stata così magistrale che hanno saputo dare vita a una trama priva dei clichè che oggi affliggono le produzioni derivanti dai fumetti. Hanno saputo cogliere gli aspetti fondamentali della mitologia di Wolverine e poi li hanno tradotti attraverso il linguaggio cinematografico. Hanno puntato a creare un film che omaggiasse il genere fumettistico e ci hanno fatto vedere non solo come esso si può trasportare egregiamente sul grande schermo, ma anche come può aiutare il mondo del cinema a creare delle trame che, in fondo, non avrebbero nulla da invidiare ai film di genere.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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