Negli abissi della mente
Il labirinto che dà il titolo del film esiste veramente nella storia raccontata: è un percorso terribile nelle profondità della terra, costruito o riadattato dalla mente malata di un “sadico consolatore” come viene definito chi fa del male e poi ottiene gioia nel consolare e dare un premio. In questo caso il sadico è un rapitore di donne o bambini, non importa, ostaggi che poi chiude in orride celle nel suo personale labirinto di cui è il mostruoso re minotauro. Da qui lancia poi sfide, indovinelli giochi e solo se le vittime riescono per esempio a risolvere un piccolo gioco di palline in un cubo, ottengono come premio del cibo.
Ma il labirinto è anche quello in cui cade la mente della vittima che a furia di rimanere prigioniera di quell'orrore, finisce col perdersi in meandri oscuri da cui, con l'ausilio anche di droghe, non riesce più ad uscire.
Il film si regge anche grazie alla performance di due attori davvero eccezionali: da una parte, Toni Servillo nella parte dell'investigatore privato Bruno Genko un po' incasinato e sottovalutato che indaga tenacemente per risolvere un caso vecchio di 15 anni, dall'altra Dustin Hoffman nella parte del sadico consolatore e manipolatore. Da non sottovalutare anche l'interpretazione di Valentina Bellè, la rapita che regge tutto nel duetto continuo con Hoffman.
Un altro particolare interessante è che la regia del film è dello stesso autore del romanzo da cui è tratto, cioè Donato Carrisi.
Il film “La ragazza della nebbia” sempre tratta da un romanzo di Carrisi e di cui era anche regista era però più lineare nella trama e alla fine lascia lo spettatore più soddisfatto con la chiarificazione di tutti i punti oscuri: qui, soprattutto verso la fine, come le vittime anche noi che guardiamo, ci perdiamo un po' tra realtà e allucinazioni e non abbiamo ben chiaro cosa stia realmente succedendo.
La protagonista del rapimento è Samantha Andretti ritrovata dopo 15 anni e prigioniera di un uomo con testa di coniglio: noi la seguiamo nell'ospedale dove un profiler, il dottor Green, cerca di riportarle alla memoria qualcosa di quanto successo, mentre all'esterno la polizia, ma in particolare Genko cominciano le indagini. Ma la nostra Samantha, in realtà Samantha non è, ma ...
Insomma per risolvere parte degli interrogativi non risolti dal film, meglio leggersi con calma il romanzo.
Segnala contenuto