Opinione su Madame Bovary - Gustave Flaubert: Un grande classico da leggere
Un grande classico da leggere
24/07/2020
Vantaggi
Sicuramente un romanzo ben scritto che mi ha suscitato queste sensazioni che non tutti i racconti sanno fare, ma non posso dire che mi sia piaciuto molto anche se rappresenta alla perfezione la vita delle donne dell’epoca.
Svantaggi
non trovati
Un giovane medico, di cui sappiamo i trascorsi ingloriosi, bambino viziato dalla madre, depositario delle di lei ambizioni, privo di qualsiasi aspirazione, vedovo dopo fugace matrimonio, combinato, con una donna adulta. Un mediocre.
La dicotomia fra i personaggi principali del romanzo è imbastita fin dall’inizio, seppur non nell’ordine da me presentato: appare prima il dodicenne Charles, in un’ ampia analessi e solo dopo lei, prima che diventi madame. Le scene del matrimonio arrivano velocemente e anticipano da un lato quella che sarà la curva dei capricci della giovane donna e d’altra quell’ombra di inquietudine che calerà ripetutamente dopo ogni lieto evento a venire; su tutto già aleggia però la mirabile capacità di Flaubert di orchestrare i suoi personaggi facendoli muovere in ampi inserti descrittivi dall’ indiscreto taglio socioeconomico. Tutto è funzionale a rappresentare il non essere di Emma.
La vita a due si avvia con una intima e inevitabile frattura, i due non condividono niente, non c’è alcuna comunanza di spirito , tanto lui “ è felice e senza pensiero al mondo e il suo universo finisce “all’orlo della sottana di lei”, così lei si cruccia per l’attesa felicità che non arriva, o almeno non tale a come l’ ha letta nei suoi libri; si interroga, la donna, nel frattempo su cosa celino in realtà ”parole quali felicità, passione, ebbrezza”. In lei tutto si risolverà ad avere un andamento ciclico con picchi di noia, ansia per eventi futuri, illusioni, picchi di transitoria e impalpabile felicità, seguiti da rovinose cadute, anticipate da inafferrabili malesseri, distacco emotivo, risentimenti ingiustificati e su tutti un rovinoso senso di noia.
L’occasione di un insperato invito ad un ballo apre l’uscio per un baratro senza ritorno, un precipitare degli eventi che seppur ricoprenti un vasto arco temporale sono rappresentanti come un inarrestabile stillicidio prolungato ad arte dalle atmosfere claustrofobiche che si respirano nella gretta provincia.
La frattura tra reale e ideale giunge all’apice, alimentata da un turbinio di eventi, da un parossistico strafare, dall’incapacità di vivere, per poi ricadere nel vuoto oblio della morte.
Prototipo della ricerca di un’inarrivabile felicità idealizzata , quella che non esiste.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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