Opinione su Marco Pantani: Luci e ombre di un fragile campione
Luci e ombre di un fragile campione
19/05/2017
Vantaggi
Talento e carisma
Svantaggi
Carattere fragile, scelte tragicamente sbagliate
Pantani ha avuto una carriera emozionante, fatta di grandi successi che apparivano ancora più esaltanti perché in genere guadagnati sulle montagne, dove lui dava il meglio di sé, trasfigurato dalla fatica. Il "pirata", venia chiamato, con la sua bandana in testa a coprire l'assenza di capelli.
Purtroppo la sua carriera è stata offuscata dal doping, dalle sostanze volte a migliorare l'ossigenazione del sangue, in uno sport in cui, più che in altri, la capacità di spremere i propri muscoli può fare davvero una grande differenza.
Il vero dramma è che ha finito per rimetterci la vita, in circostanze a quanto pare poco chiare,
Mi è molto dispiaciuto, però ho anche provato una certa rabbia nel vedere come ne sia stato fatto una sorta di martire. Il fatto che abbia comunque tratto vantaggio dalle sostanze proibite sembra passare in secondo piano, sembra che anzi l'aver perso la vita gli abbia fatto meritare una sorta di eroismo sportivo. Per me i campioni da celebrare e da portare come modello in realtà sono altri. E' un po' un trend tipico qui in Italia, si tende a portare in trionfo chi colpisce l'attenzione popolare, anche se poi a ben guardare a fronte di tanti meriti sportivi magari Pantani ha altrettanti motivi per essere criticato. Non so, questa è la mia opinione e magari non sarà molto gradita ai grandissimi fan del pirata, però trovo che a volte bisognerebbe cercare di non farsi prendere dall'emotività e di continuare a valutare le persone nel merito, per tutto ciò che hanno fatto e non solo per il modo in cui se ne sono andate.
Tra l'altro dopo di lui, il suo dramma a quanto pare non ha sortito grandi effetti educativi perché continuano a fioccare casi di doping nel ciclismo in continuazione e in ogni manifestazione professionistica.
Di lui mi restano le grandi arrampicate, la fatica, il sudore e quello sguardo storpiato dallo sforzo mentre fa salire la bici su salite ripidissime lasciando indietro tutti gli altri. Che fosse dedito anima e corpo a quello sport non vi è alcun dubbio e questo è senz'altro un tratto da ricordare e da ammirare, prendendone esempio da applicare in tanti altri campi della vita.
Altri ciclisti di grande spessore sono seguiti, ma è come se nessuno fosse riuscito a eguagliare il carisma di Pantani e l'effetto che la sua prestazione emozionante aveva su spettatori e appassionati.
E' stato oggetto di molte inchieste, servizi giornalistici, libri. Tutti a speculare in modo più o meno elegante sulla sua fine e sul coinvolgimento di altre persone in questo tragico evento. Io non ne ho idea, non ho elementi per sapere come siano andate davvero le cose, però so che a volte si cerca il mistero per forza, lo chiamano complottismo, quasi a voler dire che una certa situazione è stata frutto per forza di poteri superiori e non delle scelte personali del protagonista. Sono situazioni che non condivido.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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pericolosità
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difficoltà
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sforzo fisico
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